martedì 28 giugno 2011

Fumetti al cubo 8!!!

copertina di Simone Bonomo
Dopo una lunga ma giustificatissima attesa, finalmente oggi, 28 giugno, nasce il nuovissimo numero di fumetti al cubo; sempre più fantastico, sempre più avvincente.
La bellissima copertina è di Simone Bonomo, giovane ma abilissimo illustratore ed autore di Orgonon sulle pagine della nostra rivista.

Tra nuovi e vecchi autori, fumetti al cubo continua il suo viaggio immerso nei mondi nascosti e misteriosi che la mente umana sa generare.

Siete pronti a dare un'occhiata? fumetti al cubo vi aspetta in fumetteria o sul web. Per ordinare una copia inviate una mail con i dati a fumettialcubo@gmail.com.

mercoledì 22 giugno 2011

10 Star Trek che non vedremo mai

Chi non ha mai visto almeno una puntata del mitico
Star trek? Ok, magari alcuni di voi non sanno neanche cosa sia. L'epopea tra le più famose e rappresentativa della fantascienza dell'era moderna ha numerosi lati nascosti che spesso neanche gli appassionati conoscono nel dettaglio.
Star Trek, infatti, come tutte le opere della mente umana nel corso dei decenni dalla creazione ha ricevuto inevitabili potature che hanno condizionato forse la nascita di prodotti che forse avrebbero conosciuto lo stesso successo dei film o delle serie edite.
Eccovi una carrellata di dieci progetti che non hanno mai visto la luce della tv o del cinema, così come li racconta blastr.com.

Assignment Earth



Da un'idea dello stesso creatore, Gene Roddenberry, nel 1968. La cosa più vicina a uno spin-off che la serie classica avrebbe potuto avere, di cui Roddenberry inserì il pilot nella serie madre (era l'episodio 55), come di fatto va molto in voga anche oggi. La storia seguiva Gary Seven (Robert Lansing), un umano cresciuto dagli alieni la cui missione segreta era impedire agli umani di autodistruggersi. Nella sua missione era aiutato dal sarcastico computer Beta 5, il gatto Isis, che si trasformava in una vera e propria donna gatto e da un'assistente umana interpretata da Teri Garr, che indossava una minigonna ridicolmente corta. Purtroppo l'emittente non trovò l'idea particolarmente interessante e il progetto scomparve all'interno del telefilm classico. Se volete approfondirlo trovate il link alla pagina di Wikipedia fra le Risorse in rete.

Planet of Titans



Proposto dalla Paramount nel 1977, doveva essere l'originale Star Trek: The Motion picture. La sceneggiatura prevedeva che l'equipaggio dell'Enterprise combattesse i Klingon (il cui capo doveva essere interpretato da Toshiro Mifune) per proteggere un pianeta che si supponeva fosse il luogo di origine di una razza estinta chiamata appunto Titani. L'astronave però cade in un buco nero e i nostri si ritrovano a combattere un'altra razza, i Cygnans, che sarebbero responsabili delle fine dei Titani. Tornati poi indietro nel tempo per sconfiggere i Cygnans, si ritrovano a donare il fuoco agli uomini primitivi, scoprendo che loro stessi erano i mitizzati Titani. Alla casa di produzione l'idea non piacque e preferì continuare con una nuova serie tv, quella che vedete qui sotto.

Phase II



Paramount, 1977. Nelle intenzioni doveva essere un sequel diretto della serie classica, con l'equipaggio invecchiato che ne affiancava uno nuovo più giovane. Avrebbe incluso Xon, un nuovo scienziato vulcaniano (perché Nimoy non aveva voluto tornare), il primo ufficiale William Decker e l'empate Deltan Ilia (con il grado di tenente). Il piano nemmeno tanto nascosto era attirare un pubblico più giovane e avere un equipaggio nuovo a disposizione se quello originale avesse deciso di levare le tende. La serie doveva servire da trampolino di lancio per la nuova Paramount Tv, che però poi non decollò affatto. Dal pilot di due ore intitolato In Thy Image, vennero usate più scene per realizzare il vero Star Trek: The Motion Picture. Inoltre i personaggi di Decker e Ilia servirono da spunto per quelli di TNG, ovvero Will Riker e Deanna e lo script del pilot venne riutilizzato per gli episodi The Child e Devil's Due.

The First Adventure



Proposto da Ralph Winter, 1980. Era la proposta per il sesto film della serie. Mentre lavoravano a Star Trek 5, il produttore Ralph Winter propose un prequel in cui un anziano McCoy avrebbe raccontato la storia di come i giovani Kirk e Spock divennero amici durante gli anni dell'accademia. I due si sarebbero scontrati con un altro giovane cattivo, Kolibar e avrebbero rubato una vecchia astronave dal museo della federazione per lo scontro finale e per salvare un'altra astronave su cui era di servizio McCoy, l'Enterprise. Ovviamente al cast originale l'idea non andò a genio, anche perché, a parte McCoy e un paio di cameo, loro non comparivano affatto. Inoltre, Roddenberry disse che non era in grado di realizzare un cast giovanile dell'equipaggio. Alla fine, la Paramount decise di buttarsi su Star Trek 6.

Star Trek Academy



Proposto da William Shatner nel 2003. Shatner non amava molto la serie Enterprise, per cui propose al boss della Viacom una serie in cui si raccontasse delle avventure adolescenziali di Kirk e Spock. La Viacom però decise di proseguire con Enterprise e Shatner propose l'idea per realizzarne una serie di romanzi. O almeno doveva essere una serie, ma non andò oltre il primo romanzo, Collision Course. Alcune voci dicono che Shatner abbandonò l'idea perché la casa editrice non promosse adeguatamente la serie, altre che semplicemente l'idea non piacque ai fan, soprattutto la scena in cui i due protagonisti si incontrano in uno strip club.

Star Trek: Reboot the Universe


ingrandisci

J. Michael Stracynski e Bryce Zabel nel 2004 proposero quella che, come dice il nome, era una serie reboot del mondo di Star Trek. Curiosamente, l'idea era di ripartire dall'inizio della saga, in una realtà parallela. C'era anche il desiderio di tornare allo spirito originale, coinvolgendo i grandi nomi della fantascienza per dare spunti narrativi alla serie. La Paramount decise però di seguire l'idea di un certo JJ Abrams.

Star Trek: The Beginning



Erik Jendresen, 2005. Lo sceneggiatore di Band of Brothers propose l'idea di un film che si situava tra Enterprise e la serie classica. Ci sarebbe stato tutto un nuovo equipaggio, guidato da un antenato di Kirk, chiamato Tiberius Chase che durante la guerra contro i Romulani rubò un'astronave, la Spartan, per affrontate i romulani intenzionati ad attaccare la terra per eliminare tutti i vulcaniani presenti. La sceneggiatura si concludeva con Chase che si lanciava verso gli aggressori per combatterli. Ci sono due ipotesi sul motivo per cui non venne realizzato: il primo era che la major era preoccupata all'idea di usare un equipaggio tutto nuovo, il secondo era che preferirono mettere in pausa la serie per un paio d'anni così da raffreddare per un po' la saga. Gli anni divennero quattro e poi arrivò Abrams.

The Rikers in Space



Jonathan Frakes, 2005. Nello stesso periodo in cui venivano rifiutate le idee di Shatner e quelle di Bryan Singer, venne riportata la notizia che anche Frakes aveva sottoposto la sua idea alla CBS. Purtroppo non si hanno notizie precise su quale fosse il plot, a parte una battuta fatta dall'attore/regista su una sit-com e poi su un telefilm basato su Riker al comando della Titans. Non si sa bene perché non venne accettata, ma del resto non si conosce nemmeno la trama.

Star Trek: Federation



Bryan Singer, Christopher McQuarrie, Robert Meyer Burnett, 2005. Ambientata nell'anno 3000, la serie raccontava di una federazione in serio declino e la cancellazione delle missioni esplorative. Vulcaniani e Romulani si erano riuniti, i Klingon erano diventati guerrieri mistici e i Ferengi erano diventati molto potenti. Poi una nuova minaccia, la Scourge, distrugge due colonie e la USS Sojourner. C'è un solo sopravvissuto, il tenete Alexander Kirk. L'attacco fece sì che alcuni mondi abbandonassero la federazione, come Vulcan, Betazoid e Bajor. La federazione fa così costruire una nuova Enterprise per riprendere le esplorazioni e combattere la Scourge, guidata dal capitano Alden Montgomey. Ma quando questi viene ucciso, indovinate chi lo sostituisce. Purtroppo, mentre ancora stavano lavorando allo script, la Paramount annunciò il film di Abrams e il trio mise l'idea nel cassetto.

The Final Frontier



Zero Room Productions, 2005. Una webseries animata, con episodi di 5-6 minuti, che doveva comparire sul sito Startrek.com. Ambientata centocinquant'anni dopo Nemesis, anche qui si immaginava il blocco delle esplorazioni, perché l'uso delle armi a molecole Omega aveva reso di fatto impossibile viaggiare a velocità Warp. Così, mentre la Starfleet era impegnata a difendere i confini, un solo uomo non era d'accordo, Alexander Chase. Per questo motivo viene assegnato ai confini della galassia, dove può ricominciare ad andare "dove nessuno è mai giunto prima". In questo caso, la causa principale fu che la Paramount lasciò a casa buona parte del personale del sito e decise di fermare tutti i progetti in attesa del film di Abrams. Se però andate sul sito della Zero Room Productions, riportato fra le Risorse in rete, scoprirete che stanno ancora lavorando alle sceneggiature della serie animata, che postano direttamente online.

giovedì 16 giugno 2011

L'uomo che guardò un piccione e ci vide suo fratello.


Ciao a tutti!

Nell'attesa che il nuovo numero di F3, numero 8, veda la luce, di luce vorrei parlare.

Luce dell'umanità, o almeno quella che viene fuori quando il mondo genera quei rari (e secondo me neanche così tanto) esseri umani in grado di portare in avanti l'evoluzione complessiva del vivere quotidiano.

Nello specifico, parlerò del genio più dimenticato del 900, dei quali non c'è traccia in qualsiasi documentazione riportata da libri e siti attendibili, Parlerò di un personaggio su cui sono state intrecciate storie e leggende, spesso anche false, pur di speculare trame sensazionalistiche per vendere libri o semplici articoli di giornali; stiamo parlando del vecchio e grande uomo che vedete nella rarissima foto in altro: Nicola Tesla.

Tesla fu un inventore stravagante che riuscì a realizzare varie invenzioni in campi legati all'elettricità e non solo. Realizzò davvero delle invenzioni interessanti e fece scoperte di altrettanto interesse, ma paradossalmente gli sono attribuite molte fantasiose invenzioni immaginarie da parte di persone senza scrupoli che hanno praticamente rovinato la credibilità della sua figura con speculazioni di ogni tipo.
D'altronde le speculazioni fantasiose su Tesla e sulle sue invenzioni immaginarie sono per forza maggiore più interessanti della realtà.
Negli ultimi anni della vita lavorò in quasi totale isolamento, nei campi più disparati, lasciando poca documentazione sui risultati che riuscì ad ottenere, ed anche questa poca documentazione era spesso sotto forma di appunti, non di lavori organizzati, ed incomprensibili ad altre persone. Pertanto è relativamente facile attribuirgli le idee più strampalate, o la paternità di invenzioni mirabolanti e soppresse dalla "scienza ufficiale".
Infatti, non essendoci prove veritiere alla base delle invenzioni fantascientifiche attribuite a Tesla, si ricorre ai metodi usati solitamente dai ciarlatani e dalle persone che soffrono di delirio mentale per imbrogliare i creduloni e indurli a credere in quello che dicono, cioè si recita la formula da imbroglioni: "quello che dico è vero ma non posso dimostrarlo perché viene tenuto segreto", e incredibilmente c'è sempre chi abbocca.
La leggenda vuole che il nostro inventore avesse costruito le cose più fantascientifiche, come una nave in miniatura che era in grado di pilotare a distanza e che fosse solito profetizzare l’avvento degli automi.
Fantasticò anche sul "raggio della morte", una invenzione che non riuscì mai a realizzare, e da ciò derivò la leggenda secondo la quale avrebbe scoperto il laser. Addirittura c'è chi ha affermato che Tesla fosse riuscito ad abbattere un aereo con questa arma a raggi. Più o meno nello stesso modo nacque la fantasia secondo la quale avrebbe progettato un veicolo volante a decollo e atterraggio verticali, lo stesso che alcuni utilizzano per spiegare in qualche modo gli UFO.
La bufala più incredibile è quella che parla del fatto che Tesla ricavasse energia attraverso l'etere, e che questa potesse addirittura alimentare motori e trasmettersi a distanza: tutte leggende metropolitane per creduloni, smentite dalla ricerca scientifica degli ultimi 130 anni, e che si rifanno ad antichi concetti ridicoli come l'etere, la cui esistenza è scientificamente impossibile come ben sanno gli scienziati, ma si tratta di una credenza viva nel mondo dell'occultismo e questo spiega perché tali ambienti lo abbiano preso come icona su cui speculare.
In realtà, negli anni in cui visse Tesla c'era ancora chi credeva possibile sviluppare energia gratuita o free energy in modo fantasioso ed artigianale, quindi non meraviglia che Tesla stesso ci abbia provato, ovviamente fallendo perché quello che intendeva fare era scientificamente impossibile, ed inoltre con la tecnologia che voleva usare per raggiungere il suo scopo si arrivava nel campo della fantasia più irrealizzabile. Tanto più che se fosse stato possibile fare una cosa del genere come la intendeva Tesla, soprattutto con i mezzi dell'epoca, ci sarebbero già arrivati migliaia di scienziati nel corso dei decenni successivi.
Tesla ebbe numerose idee e fece molte speculazioni, ma la maggior parte rimasero per l'appunto delle speculazioni irrealizzabili o mai realizzate: attribuire invenzioni futuristiche a lui sarebbe come dire che Leonardo ha inventato l’elicottero o il sottomarino perché ha fatto degli schizzi fantasticando su ipotetiche macchine in grado di volare o di andare sott’acqua.
Che poi alla fine non è neanche colpa delle fantasie di Tesla, ma di quelli che fanno fantasie.....sulle fantasie di Tesla, ed ecco che ad esempio così escono fuori bufale ridicole come quella dell'etere che muoveva i veicoli: così le bufale diventano mandrie di bufale!
A completare la leggenda di Tesla intervengono anche le oramai classiche cospirazioni del governo USA. Infatti, circola la leggenda di come subito dopo la sua morte, agenti governativi si fossero recati sul posto e avessero requisito 85 bauli con macchine e invenzioni di Tesla. Voci infondate e di fatto false, ma subito accolte dai "credenti" del paranormale e affini, con l'aggiunta di tutto un altro romanzo sviluppato su fantasiose applicazioni delle tecnologie di Tesla, infatti ad esempio c'è la fantasia secondo cui durante la Guerra Fredda i russi abbiano cercato di sviluppare con successo le idee di Tesla in merito al "raggio della morte".
In sostanza, essendo palesi storie inventate, non ci può essere alcun collegamento tra Tesla e gli UFO o il loro sistema di propulsione, così come per altre fantasie partorite sfruttando questa figura che ha punti in comune con la figura romantica dello scienziato solo e incompreso che si può trovare nel cinema di fantascienza di serie B. Si può dire infatti che l’inventore serbo sia diventato un vero e proprio mito per tutti coloro che si ritrovano nella sottocultura del paranormale ed affini.
Peccato che però la reputazione di Tesla sia stata rovinata da tutti quelli che si divertono a propagandare e ad inventare storie su di lui, riguardo a impossibili invenzioni e complotti, rendendolo molto ridicolo agli occhi di chi è realmente preparato in materia, cioè quelli che hanno studiato sui libri e non sui fumetti di fantascienza.
Inoltre, al di là di prendere una premessa sbagliata proveniente da fonti assolutamente inattendibili, senza verificarla, e di associargli conseguenze comunque improprie, la cosa preoccupante è che di seguito ai vari promotori di balle su Tesla si sta creando una sottocultura le cui basi sono completamente dissociate da ogni contatto con la realtà.
La dimostrazione che si tratti di sottocultura è come costoro mutuino scoperte, termini e concetti scientifici stravolgendone il significato...
Ad una spiegazione razionale basata sull'osservazione e sui dati reali (dalle cui conseguenze deriva tra l'altro la tecnologia che usiamo ogni giorno) si preferisce una fantasia stupidotta ma suggestiva in quanto consolatoria e/o catartica, assolutamente falsa nelle premesse e incoerente nel metodo.
È una mentalità che va oltre la superstizione visto queste teorie basate sul nulla sono rivendicate anche con una certa aggressività. "Voi non avete una mente aperta", "tutto può essere", "la scienza non sa niente", "c'è l'energia gratuita", "l'energia si può ricavare dall'etere", "il flusso di energia galattica", "il campo di forze"... fino arrivare alla cospirazione, alle congiure del silenzio, i governi che nascondono la realtà, ecc.
Io non credo che il danno lo stiano facendo i ciarlatani di cui sopra ma che banalmente ne stanno cavalcando l'onda (arricchendosi). Ma il fenomeno c'è e trova nella rete una cassa di risonanza potente come mai fin'ora ce ne sono state.
Sarebbe un errore gravissimo sottovalutare l'impatto di dicerie, leggende e informazioni distorte su di un pubblico quanto mai ben disposto a riceverle.
Una percentuale maggioritaria degli appassionati di ufo e misteri è convinta della validità di varie dottrine parascientifiche in cui temi cari alla fantascienza si fondono con esse e traggono forza da interpretazione forzose e distorte dei fatti.
Inoltre, "Tutto può essere" è l'illusione consolatoria di chi si rifugia nella superstizione.
La realtà è invece proprio che "non tutto" può essere. Per esempio *non* può essere che si ricavi energia dall'etere; *non* può essere che l'etere esiste; *non* può essere che siano vere molte delle cose che si raccontano su Tesla; e non possono essere tutta un'altra serie di cose. Proprio no.
Quando si parla di fenomeni fisici entra in gioco una scoperta di quasi 500 anni fa chiamata "metodo scientifico". Piaccia o meno i fenomeni reali hanno le loro leggi. Ignorare questo equivale esattamente a fingere che i motori a scoppio, i computer, le apparecchiature elettroniche funzionino per magia. Ma non è così.
A differenza dei ciarlatani, persone come Einstein hanno sostenuto le proprie teorie proprio COL metodo scientifico.
Il problema é che coloro che diffondono certe cose stravaganti tirano fuori argomentazioni come "gli scienziati che nascondono la verità", "quelli che controllano la scienza", "non hai la mente aperta" e cose del genere..... in realtà non puoi discutere perché parlano una lingua diversa: da una parte gli esperimenti e le dimostrazioni alla luce del sole, dall'altra il pressapochismo e le descrizioni qualitative basate sul "senso comune", i numeri tirati fuori a caso e le cose nascoste perché altrimenti mi rubano l'idea/quelli mi hanno minacciato/gli scienziati sono tutti cattivi/gné gné .
Senza contare che spesso la gente che crede a queste cose si rivela spesso a totale digiuno della fisica, roba che bisogna cominciare a spiegarle gli esperimenti di Galileo per arrivare a farle capire che dall'effetto Casimir non puoi ricavare energia.....bisogna studiare anni per imparare i rudimenti, non é assolutamente possibile spiegare a gente che non ha la più pallida idea della differenza tra Forza, Lavoro ed Energia perché l' idea che c'é sotto é assurda senza scrivere un libro intero.
A volte ci si trova costretti a consigliar loro di cominciare a leggere qualche libro tipo "Fisica for Dummies", per sentirsi rispondere che loro vogliono "pensare con la propria testa" e non trovare la pappa già pronta ... é sconfortante a dir poco .
Sulla rete è difficile trovare la storia di Tesla depurata dalle tante invenzioni e speculazioni su di lui, soprattutto perché si scrivono in continuazione articoli su di lui riprendendo articoli o libri con contenuti inaffidabili. Chi vuole approfondire il discorso su Tesla può leggere questo, pur essendo menzionate alcune leggende:
http://en.wikipedia.org/wiki/Nikola_Tesla (in inglese)

domenica 5 giugno 2011

Ritorno al futuro, il finale alternativo

Il sito Collegehumor.com pubblica uno sketch che sovverte l'happy ending del film diretto da Zemeckis. Tornando a casa, Marty scoprirà che maneggiare il passato non è così semplice come potrebbe sembrare...



Tutti conoscono l'happy ending di Ritorno al futuro, per cui il pericolo spoiler è davvero basso. La commedia di Robert Zemeckis termina del resto come ci si aspetterebbe: il teenager Marty (Michael J. Fox) torna a casa dopo aver trafficato non poco nel passato anni '50 dei genitori liceali, spacciandosi per un certo Calvin Klein (nella versione USA), e si ritrova in un presente alternativo, dove la famiglia si è trasformata come d'incanto da un gruppo disunito di perdenti al suo esatto contrario. E colui che in origine era il bullo della scuola, l'antipatico Biff (Thomas Wilson), è diventato un servetto tuttofare di suo padre George (dunque ruoli invertiti rispetto al presente originale).

Un finale perfetto, forse persino troppo. Tanto che a qualcuno è venuto in mente di riscriverlo in chiave ironica. Si tratta del canale online CollegeHumor.com, dedicato a un pubblico compreso nella fascia d'età fra i 18 e i 34 anni. Tocca punte di quindici milioni di visitatori unici e cent'anni di video visti al mese.

Sul portale è stato lanciato il simpatico video con un finale alternativo di Ritorno al futuro, in cui le cose sembrano andare allo stesso modo, almeno all'apparenza. Ma dopo le prime battute fra Marty e i genitori, qualcosa si incrina e si scopre rapidamente che maneggiare il passato non è semplice come potrebbe sembrare, anche se le intenzioni sono le migliori.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...