lunedì 30 gennaio 2012

Global Game Jam 2012...e la tre giorni con F3

Locandina dell'evento

Silvio, Matreus, Alessio

Silvio Grasso

E' lui, il nostro eroe...Fabio Grasso



Alessio Maggioni e Sabrina Bianchi

Tutti...tranne uno

Laura Grasso al lavoro







Il famosissimo "Mr punto che piange", figura mitica che tanto successo ha riscosso .

Per trovare molte altre foto del global Game Jam 2012...vai su Googleplus e Facebook

sabato 28 gennaio 2012

Global Game Jam 2012 e Fumetti al Cubo

L'evento più atteso dell'anno dagli appassionati di sviluppo videoludico nel mondo é tornato a Catania. Programmatori, Grafici, Designer, Musicisti e tanta bella gente di nuovo insieme per creare videogames made in Italy. Obiettivi: sviluppare un videogioco in 48 ore, conoscersi, divertirsi e imparare. Zero sfide, solo passione! Né vincitori, né vinti.

Fumetti al cubo sarà presente con uno stand per tutta la durata dell'evento e saremo pronti a rispondere a tutte le vostre domande; saranno presenti tutti o quasi gli autori di F3 armati di penne e matite per tutti coloro che vorranno acquistare F3 e sopratutto il nuovo numero 10 nonchè le nuovissime monografie.

Vi aspettiamo!!
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giovedì 19 gennaio 2012

Il misterioso ruggito del MONDO

Questo post è stato aggiornato dopo la prima pubblicazione.

Vi piace il fantastico, il mistero, la fantascienza?Bene, allora mettetetevi comodi ed aprite le orecchie; ma vi avviso, questa volta si parla di mondo reale.Continuano le segnalazioni in tutto il mondo di strani suoni e vibrazioni persistenti. Ma di cosa si tratta veramente? Di tremori planetari? Sconvolgimenti geologici? Precursori di un imminente disastro? Onde d'urto di un imminente inversione dei poli magnetici? Per ora sono solo interrogativi, ma nessuno sa a cosa sono dovuti questi misteriosi suoni.  
Di seguito aggiungo un'aggiornamento su un'attenta analisi preparata dal ricercatore massimo Mazzucco, del sito Luogocomune.net.





L'ultimo caso arriva dal Costa Rica dove sono stati ascoltati dei misteriosi suoni in tutta la regione. Molti credono che queste insolite manifestazioni siano dei suoni dell'Apocalisse l'ultima volta e' avvenuto dopo la mezzanotte i sismologi hanno riferito di non aver registrato alcuna anomala attivita' sismica nella zona, testimoni riferiscono di aver ascoltato come un rombo che riverberava sulla citta'. La notizia e' subito rimbalzata in internet e sta facendo nascere mille interrogativi sull'origine di questi strani suoni che vengono ascoltati in diverse zone del pianeta.

Di seguito ne potete ascoltare solo qualche esempio (ma ne trovate a centinaia su tutto il web), ma la cosa che è ancora più importante è che conosco persone che lo hanno potuto sentire con le loro orecchie ad eliopoli, confermando che è un suono molto basso che colpisce allo stomaco.

Cosa nasconde davvero questo mistero?





martedì 10 gennaio 2012

Racconto scritto, racconto figurato

di Antonino Rocca

 Noi abbiamo bisogno di “figurarci” le cose.
Quando leggiamo un romanzo non soltanto reagiamo con emozione alla descrizione di emozioni ma ci immaginiamo, ci figuriamo nella mente i fatti, gli ambienti, i personaggi di cui scrive l’autore. E, per quanti dettagli lo scrittore possa fornire, ognuno rimane abbastanza  libero di figurarsi le cose come vuole.
Se però, ad un certo punto, il racconto viene “illustrato” l’illustrazione sottrae al lettore in qualche misura la libertà dell’immaginazione, la limita, la condiziona, perché sostituisce all’immaginazione l’immagine, come l’artista l’ha arbitrariamente concepita. E noi diamo al personaggio descritto dallo scrittore la fisionomia “imposta” dal disegnatore. Aumentando il numero delle illustrazioni diventa più esplicito il passaggio dal racconto scritto al racconto figurato e si accede, contemporaneamente, ad un modo di raccontare, di comunicare nuovo e diverso. E’ ciò che accade, ad esempio quando un romanzo viene tradotto in un film, o in un fumetto. E i personaggi letterari vengono tradotti in star cinematografiche o eroi di carta e matita.
(Nello scambio di cortesie fra arti diverse accade ad esempio che il protagonista di un romanzo inizialmente affidato alla libera fantasia figurativa del lettore, acquisti, nella traduzione cinematografica, le sembianze del “grande attore”,allora,in copertina, nella riedizione di quel romanzo, appare la foto del grande attore, il protagonista personificato nell’immagine cinematografica ha sostituito quello descritto nell’opera letteraria. Esemplare il caso del Sandokan descritto da Salgari, reso in innumerevoli fisionomie da mille illustratori alla fine ha assunto per tutti (nei libri, nei fumetti, negli albi di figurine panini, in tv e nel cinema) le fattezze dell’indiano Kabir Bedi. A dimostrare un ulteriore effetto collaterale: nello stesso campo delle immagini che traducono in figura un certo personaggio letterario, l’immagine più forte batte la più debole. Sappiamo poi che in certe novelle illustrate degli anni 50 il personaggio principale veniva disegnato col volto di Tyrone Power. E sappiamo anche che, nel popolare fumetto, Dylan Dog ha il volto di Rupert Everett e sullo schermo avrà quello di Matt Dillon.)
Il campo del fumetto è uno di quelli in cui la metamorfosi si realizza in modo compiuto: la figura assume il predominio assoluto e riduce il racconto nei limiti dei balloons e delle didascalie.
Per certe innegabili affinità possiamo dire che il fumetto si può guardare come un quadro, leggere come un romanzo, seguire come un film (certi magnifici disegni a pagina intera di Toppi o Moebius, certi lunghi racconti di Pratt, le inquadratue, i tagli, i “piani”, i “campi” cinematografici frequentissimi in ogni buon fumetto) ma non è un fratello minore delle altre arti perché ha sviluppato una sua originale  struttura narrativa che pone nuovi problemi di lettura e un nuovo impegno immaginativo.
Un romanzo, un film hanno un “andamento” continuo e dinamico. Il fumetto racconta in modo statico e continuamente interrotto (ed è muto), ma ha inventato un complesso sistema di segni, simboli, convenzioni (che devono essere riconosciuti dal lettore) che lo rende virtualmente dinamico e continuo (e sonoro).


In ogni vignetta è bloccato uno e un solo istante di una azione e fra una vignetta e la successiva si inserisce una ellissi. Ogni vignetta è una scelta; il fumettista già in fase di ideazione e stesura dello story-board progetta il suo racconto e decide quali momenti dell’azione devono essere illustrati, e quali devono restare “sottintesi”, i primi diventeranno vignette, gli altri rimarranno nascosti dietro la cornicetta bianca (la ellissi) che divide l’un riquadro dall’altro: sarà compito del lettore “immaginarli”.
Il fumettista dovrà peraltro scegliere il tipo di ritmo da conferire al racconto. Se decide per un andamento lento, sarà lenta e molto dettagliata la sequenza delle vignette, un solo gesto potrà essere “distribuito” in più vignette mostrato da più punti di vista, descritto in “scatti” molto ravvicinati. Potrebbero anche mancare balloons e didascalie, poiché le figure da sole, per come sono state raffigurate, sono di per se abbastanza parlanti e le ellissi avrebbero ben poco da “presupporre”. Il passaggio ad un andamento dinamico richiederà invece l’impiego di tutte le escamotages inventate dal fumetto per simulare il movimento e i vari “rumori”. Allora scopriremo le linee dinamiche, le onomatopee esplosive, i balloons “arrabbiati” dai margini dentati, gli interventi più decisi dei contrasti charoscurali; potrebbero anche diventare più repentini e riassuntati i passaggi descrittivi fra una vignetta e l‘altra, molti gesti, azioni, punti di vista saranno catturati dalle ellissi e il lettore dovrà verosimilmente impegnarsi di più nel “figurarsi” la ricostruzione dei momenti mancanti. 
Il ritmo narrativo (e di conseguenza l’articolazione dell’intero apparato grafico) poi, dovrà svilupparsi in modo coerente per tutta la durata del racconto. Non solo fra vignetta e vignetta ma all’interno di una intera pagina e poi nel passaggio fra una pagina e l’altra il fumettista dovrà saper dosare i rapporti fra ogni parte e il tutto, e dal punto di vista dello “stile” grafico e da quello narrativo, punteggiando di indispensabili “momenti di tensione” i punti di “svolta” del racconto che dovranno corrispondere coi momenti di “svolta” della pagina o con la conclusione dell’episodio, che deve lasciare il lettore “in sospeso”, con la curiosità di sapere come andrà a finire.


Naturalmente il fumetto contemporaneo ha più volte scombussolato le regole del gioco, inventando nuovi simboli, costringendo il lettore ad accettare nuove convenzioni, destrutturando in vari modi la composizione delle tavole, dinamizzando, a volte oltre misura, ogni azione.Il colloquio mai interrotto con le altre arti (specialmente con la pittura contemporanea) con i nuovi media, e in certa misura anche l’irruzione dei manga, hanno spinto i fumettisti a sperimentare nuove soluzioni grafiche e certe commistioni fra disegno orientale e occidentale (basti pensare alla collaborazione fra Moebius e J.Taniguchi      nella realizzazione di “Icaro”. Probabilmente nuove frontiere saranno aperte, anche per effetto dei videogiochi e delle applicazioni 3D. Sono già in circolazione fumetti con allegati gli occhialini per la visione tridimensionale. Ne vedremo delle belle. Ma siamo ormai pronti  alle sorprese più “inimmaginabili”.




martedì 3 gennaio 2012

Necessità di una rettifica su...

Buongiorno Amici e a tutti ben trovati, anche se sporchi ancora di duemilaundici ed in procinto di immergersi tra le acque reflue del duemiladodici.

Pubblico una rettifica relativa al post La vera storia di Calimero, secondo Peroni, tratto dal mio girovagare per la rete in cerca di notizie che possano interessare e stuzzicare.
Ma ogni tanto, cercando quà e là ci si imbatte in inesattezze e informazioni che possono ledere in qualche maniera qualcuno che si trovasse a leggere per puro caso dettagli giudicati come non veritieri.

Dato che lo spunto di tutti i post di questo piccolo blog sono sempre (sempre) inseriti con tutta la positiva voglia d'intrattenere ed informare con leggerezza i suoi lettori e mai (mai) sarebbe nostra intenzione offendere o ledere addirittura l'immagine di chicchessia, a meno che non si tratti del miglior presidente che gli ultimi 150 anni di questa nazione ci hanno donato.

Tornando a noi, quindi, vi ripropongo la rettifica relativa al post ed alle informazioni ivi contenute, a sua volta tratte direttamente dal sito dell'autore protagonista del post (Peroni).
 
 "Sono Marco Pagot,
figlio di Nino e nipote di Toni Pagot

Ho appreso della dipartita del sig. Peroni mi dispiace
Un altro collaboratore della storica PagotFilm è mancato e ne rimangono ormai pochi in grado di testimoniare l’importanza di quel periodo storico che fu l’epoca di Carosello. Mi dispiace ancor di più vedere come con gli anni egli abbia dimenticato la realtà dei fatti.

I ricordi del sig. Peroni, quali da voi qui riproposti, risultano lesivi dell’immagine di mio padre e di mio zio da cui la necessità di una rettifica.
Dati i limiti di caratteri imposti ai commenti invito i vostri lettori a leggere la mia risposta al sig. Peroni direttamente sul suo blog.
Sottolineo solo il fatto che il sig. Peroni è stato assunto alla PagotFilm nel ’63, la definizione della prima stagione caroselli Calimero è del ’62 e il deposito da parte dei Pagot alla FIP data 9 novembre 1962 ben prima che il sig. Peroni approdasse agli studi. "


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