Letteratura, cinema e tv sono stati bravi profeti nell'anticipare il nostro presente. Come nel 1965: il capitano Kirk per comunicare usa un oggetto tascabile con sportellino a conchiglia. Quasi uno smartphone
Per un autore di fantascienza non c’è niente di più facile che inventare. Niente esperimenti da laboratorio. Niente finanziamenti, né brevetti. Gli bastano le idee e la penna. Sarà per questo che il genere letterario è una miniera in finita di piccole e grandi invenzioni, a volte clamorosamente sbagliate, altre inquietantemente profetiche. Ci sono autori che hanno saputo prevedere il nostro presente con notevole precisione, come Robert A. Helein che parlava di letti ad acqua e forni a microonde quando non erano ancora di uso comune, oppure Stanislaw Lem che aveva previsto la tecnologia touchscreen. Alcuni si sono avvicin ati al device più simbolico di questi anni, il cellulare, senza però coglierlo nella sua essenza di oggetto universale e sempre connesso.
Una cosa è certa: ieri era molto più facile predire il futuro di quanto lo sia oggi. Perché oggi la tecnologia viaggia troppo veloce. Prendiamo gli orolog i: fino a poco tempo fa la loro funzione essenziale era scandire il tempo. Poi sono arrivati i cellulari e allora chi ha più bisogno di un orologio per sapere che ora è? Così sono nati gli smartwatch, come ci fa sapere Matteo Bittanti su Wired di luglio: orologi che si aprono a varie funzioni oltre a quella originaria, e capaci di interfacciarsi via bluetooth con altri device.
Il problema della fantascienza odierna è che il mondo funziona in tempo reale. Non rimane abbastanza lo stesso perché a un autore venga voglia di descriverlo come sarà tra 20 anni: domani sarà già diverso da come è oggi. Tanto vale allora descrivere un futuro che è una specie di presente anabolizzato, con tutti i suoi tic (anche tecnologici) elevati all'ennesima potenza, come ha fatto Gary S hteyngart in Storia d'amore vera e supertriste, un romanzo fantascientifico appena uscito in libreria.
Ma vediamo di fare qualche altro esempio di futurologhi in grado di interpretare e in qualche modo prevedere carestie di massa, esaurimento delle risorse naturali, crolli economici, bombardamento di informazioni: fenomeni dei no stri tempi, ma gia' previsti da vari intellettuali e scrittori di fantascienza del secolo scorso.
VERNOR VINGE: informatico e scrittore di fantascienza, nel 1981 defini' il concetto di cyberspazio e ha coniato il termine 'singolarita' tecnologica', idea secondo cui il progresso scientifico raggiungera' un punto in cui oltrepassera' la comprensione umana e dara' vita ad un nuovo tipo di civilta' con l'unione di macchine e uomini in esseri superintelligenti.
WALT DISNEY: nei suoi ultimi anni di vita fu ossessionato d a come le citta' dovevano essere progettate. Il Prototipo sperimentale di comunita' del futuro o Epcot e' un'utopica citta' del futuro per un massimo di 20 mila abitanti e dotata di tutte le nuove tecnologie. Dal progetto e' nato il parco di divertimenti omonimo Epcot nel 1982 vicino a Orlando.
H.G.WELLS: autore di successi come 'La guerra dei mondi' e 'L'u omo invisibile', nel suo 'The Shape of Things to Come' del 1933 predisse che una seconda guerra mondiale sarebbe iniziata negli anni '40 con un uso massiccio dei combattimenti aerei e la devastazione delle citta'.
CLUB DI ROMA: nel 1972 il gruppo di esperti composto da premi Nobel, politici e intellettuali pubblico' il 'Rapporto sui limiti dello sviluppo' o Rapporto Meadows, in cui prevedeva per il 21° secolo carestie di massa e crolli economici, quando l'umanita' avesse esaurito le risorse naturali.
TOFFLER: nel 1970 pubblico' 'Shock futuro', in cui sosteneva che il tasso di cambio tecnologico sarebbe diventato cosi' grande da lasciare le persone disorientate e alienate. Conio' l'espressione 'sovraccarico di informazioni' per descrivere le conseguenze del bombardamento continuo di informazioni di dubbia rilevanza sulle persone.
Nell’antichità la comprensione del futuro era affidata, come si sa, a maghi sacerdoti ed indovini. Solo all’alba dell’Ottocento con l’avvento della tecnologia e delle nuove scienze l’uomo cominciò a fare previsioni fondate sulla conoscenza scientifica. Il primo futurologo nel
senso nuovo può essere considerato Thomas Robert Malthus che, nell’ultimo decennio del Settecento, dichiarò che la popolazione umana poteva raddoppiare ogni 25 anni, mentre le tecniche agricole non potevano raddoppiare la produzione di cibo nello stesso tempo, desumendone, quindi, che se l’umanità non avesse ridotto il tasso di crescita sarebbe stata, poi, travolta dalla fame (teorie riprese successivamente dal noto agronomo americano Lester B
rown).
Negli anni successivi il filosofo Emile Littré fece delle previsioni sulla pace in Europa mentre sul fronte ideologico anche Karl Marx può essere considerato un futurologo dal momento che previde, sulla base di argomentazioni che riteneva scientifiche, il sicuro crollo del capitalismo nel mondo. Il primo vero libro di "futurologia" apparve nel 1901 in Inghilterra, scritto da Herbert George Wells, il noto autore di “La guerra dei mondi” e “La macchi na del tempo”, dal titolo: “Anticipazioni dell’impatto del progresso scientifico e tecnologico sulla vita e sul pensiero umano”. La sua previsione più azzeccata fu quella che l’automobile avrebbe reso necessaria la costruzione di enormi (auto-) strade riducendo i tempi dei trasporti; quella peggiore, invece, che nessun sottomarino sarebbe stato mai costruito, mentre sarebbero occorsi decenni per la costruzione di un aeroplano.
La previsione "scientifica" del futuro, denominat a futurologia, iniziò il suo vero cammino poco dopo la seconda guerra mondiale. E’, infatti, dal XX secolo in poi che la futurologia (o futurismo) si consolida quasi a diventare scienza con gli studiosi Dennis e Donella Meadows dell’Institute of Technology di Boston che, nel 1973, applicando la nuova teoria dei sistemi, realizzarono una serie di previsioni sui tempi e sulle conseguenze dell’esaurimento delle materie prime fondamentali per l’umanità. I due scienziati previdero che se il consumo delle materie prime continuava ad andare avanti a tale ritmo esponenziale, l’umanità si sarebbe trovata ad affrontare gravi situazioni di penuria dopo il Duemila.
La previsione "scientifica" del futuro, denominat a futurologia, iniziò il suo vero cammino poco dopo la seconda guerra mondiale. E’, infatti, dal XX secolo in poi che la futurologia (o futurismo) si consolida quasi a diventare scienza con gli studiosi Dennis e Donella Meadows dell’Institute of Technology di Boston che, nel 1973, applicando la nuova teoria dei sistemi, realizzarono una serie di previsioni sui tempi e sulle conseguenze dell’esaurimento delle materie prime fondamentali per l’umanità. I due scienziati previdero che se il consumo delle materie prime continuava ad andare avanti a tale ritmo esponenziale, l’umanità si sarebbe trovata ad affrontare gravi situazioni di penuria dopo il Duemila.
Nel “Daedalus, or the Future of Science” del 1923, il genetista J.B.S. Haldane previde che il punto focale delle ricerche future si sarebbe spostato dalla fisica alla biologia, che il progresso della medicina avrebbe debellato le malattie infettive e che la produzione mondiale di cibo si sarebbe moltiplicata. Inoltre, che la contraccezione, le droghe psichedeliche e la gestazione di bambini "in vitro" avrebbero rivoluzionato la società umana.
Siamo ancora nel 1900 quando lo scrittore John Elfreth Watkins jr. (figlio di un ingegnere che lavorava nelle ferrovie americane) fa una trentina di previsioni in un articolo intitolato “Cosa può accadere nei prossimi 100 anni”. Interessante leggerne alcune:
1) Gli americani saranno più alti dai 2,5 ai 5 cm. in più e quest’aumento sarà il risultato di una salute migliore a causa di vaste riforme riguardanti medicina, igiene, alimentazione e sport. Essi vivranno cinquanta anni invece di trentacinque, come avviene attualmente e si vivrà nelle periferie. Di case o palazzi in città non ve ne saranno più, solo uffici, mentre occorreranno solo pochi minuti per il viaggio dai luoghi suburbani alla città.
2) Le automobili saranno più diffuse e convenienti dei cavalli. Vi saranno macchine apposite per il lavoro agricolo e un motore del peso di un chilo farà il lavoro di un paio di cavalli. I ragazzi in inverno correranno su slittini a motore, infine, le automobili sostituiranno qualunque veicolo a cavallo, con automobili per la polizia, ambulanze e ogni altro genere di veicolo.
3) Nelle grandi città (silenziose) non vi saranno strade per le auto che invece termineranno all’ingresso della città e il traffico avverrà in strade costruite sopra o sotto la città, tipo gallerie ben illuminate e ventilate dove viaggeranno anche treni veloci e con scale-mobili che permetteranno di salire verso l’alto.
4) Le fotografie saranno telegrafate da qualsiasi distanza. Istantanee delle più suggestive manifestazioni saranno pubblicate sui giornali appena un’ora più tardi dall’avvenimento e le fotografie saranno in grado di riprodurre tutti i colori presenti in Natura.
Ma Elfreth Watkins jr. previde anche l’avvento di veloci treni elettrici (non a carbone) con aria condizionata, grandi aerei passeggeri e sottomarini. L’energia elettrica che sostituisce in tutto l’uso del carbone e aria calda e fredda che fuoriesce da speciali rubinetti, per regolare la temperatura di case e ambienti chiusi, così come già accadeva all’epoca per l’acqua. Poi videocamere e telecame re che renderanno possibile vedere e sentire in diretta quello che succedeva in ogni angolo del mondo (o spettacoli), così come telefoni e telegrafi senza fili. Alcune specie vegetali e di frutta che aumenteranno in grandezza e saranno prive di semi, mentre vi saranno grandi frigoriferi per il mantenimento degli alimenti. Grandi aziende produrranno alimenti già pronti per l’uso e ogni prodotto sarà disponibile in qualsiasi stagione. La lingua inglese tenderà a condensarsi perdendo l’uso di alcune lettere oltre che diventare la lingua più parlata seguita dal russo; l’insegnamento, anche universitario, sarà per tutti gratuito. Il corpo umano non sarà più un mistero per i medici e ogni organo interno sarà visibile grazie a particolari raggi di luce.
Strano a dirsi ma molte di queste previsioni si sono, poi, avver ate, ma casi simili li ritroviamo anche in ipotesi fatte da personaggi più illustri e accreditati. Basti citare il ritorno dell’analfabetismo accennato da Isaac Asimov, alla questione del turismo sessuale e della colonizzazione dell’Occidente ai danni del Sud-Est Asiatico fatta dall’agente della CIA Richard Calder, oppure i satelliti per telecomunicazioni descritti da Arthur C. Clarke.
Nel 1955 il premio Nobel per la fisica George Thomson p revide che la popolazione mondiale sarebbe salita fino a 8 miliardi entro il 2050 e che per sfamare questa gente sarebbe stata indispensabile una "Rivoluzione verde” (come quella verificatasi negli anni ’70). Previde con successo anche la scarsità di petrolio e lo sfruttamento su scala sia dell’energia solare che della fusione termonucleare.
Infine, potremmo elencare brevemente quelle previsioni, da più fonti date per certe, che non si sono invece avverate:
1 - Le automobili che sarebbero state soppiantate da veicoli volanti per il trasporto personale;
2 - Computer parlanti;
3 - Robot che sarebbero entrati nella nostra vita quotidiana;
4 - Colonie fondate su Marte, sulla Luna o su altri pianeti;
5- Città sottomarine;
6 - Videotelefoni al posto dei tradizionali telefoni;
7 - Sistemi di guida automatica per le vetture;
8 - Pasti equilibrati formati da pillole o da porzioni di cibo liofilizzato;
9 - Immagini olografiche.
10- Teletrasporto.
Quella di ieri poteva permettersi il lusso di immaginare il futuro. Rileggerla secondo una nuova concezione ci permetterebbe di analizzare il presente secondo aspetti mai considerati prima, potendo permettere la scoperta di un possibile futuro prossimo.
Dopotutto , chi dice che nella fantascienza di oggi non siano nascosti eventi possibili e scoperte inimmaginabili dalla tecnologia odierna e che oggi ci appare irraggiungibile anche nelle più rosee previsioni?
La mente dell'uomo, prima di tutto il resto, è collegata certamente a luoghi oltre il tempo e lo spazio conosciuti; regioni lontane che ci rivelano, attraverso i misteriosi canali della creatività, ciò che si nasconde nel nostro domani, donando ad alcuni il dono di una preveggenza simile a quella degli antichi sacerdoti dell'antichità.
In futuro, quindi, chi dovesse dirci che immaginare è solo una perdita di tempo, ignoriamolo.
Dedicare qualche minuto ai nostri pensieri ed alle nostre intuizioni, sognando ad occhi aperti, potrebbe rappresentare un seme piantato su terra fertile che un giorno forse potrebbe essere destinato a crescere fino a diventare realtà.
Buona immaginazione a tutti, dunque.