sabato 29 giugno 2013

SALVO CONIGLIONE, IL FUMETTO ITALIANO DI UN FUMETTISTA CATANESE!

di Plato

Il fumetto siciliano ha molti ottimi Disegnatori con la D maiuscola e possiamo onorarci di avervene presentati tra i più promettenti del panorama Catanese.
Oggi abbiamo il piacere di avere ospite della nostra rubrica una tra le punte di diamante tra i "disegnatori" del nostro territorio;  un disegnatore che molti c'invidiano e che sicuramente avrà modo molto presto di far parlare di se. Ospite delle interviste di F3 oggi è: Salvo Coniglione.

Prima di cominciare con le domande, però,  gustatevi una serie di piccoli gioiellini di questo straordinario Disegnatore ed Autore Catanese.














Ciao Salvo. Sicuramente molti sanno chi sei, ma noi siamo qui per informare quelli che ancora non lo sanno. Cominciamo ad informare che tu sei il vincitore del contest Cover reloaded 2013; evento organizzato da Marco Grasso con la collaborazione straordinaria dell’etnacomics e l’artistica. Prima di raccontare di te, comincia a dirci le tue impressioni sull’evento e sopratutto su questa vittoria meritatissima.

L’evento Etnacomics è ormai rilevante non soltanto a livello regionale. La cura degli organizzatori ha fatto si che, nel giro di pochi anni, questa fiera sia diventata una delle più belle e complete a livello nazionale. Un appuntamento annuale da non perdere, per l’artista, l’appassionato o per il semplice curioso. Sono davvero felice ed onorato di avere vinto il contest “Cover Reloaded”, sia perché ho avuto l’occasione di lavorare ad un personaggio a me caro, Dylan Dog, sia perché in gara eravamo davvero in tanti, circa 160 se non erro. Tante copertine erano davvero belle e la competizione è stata ardua!

Andiamo a definire invece chi è Salvo Coniglione; come ti definiresti?

Come molti altri cerco di emergere in questo mondo fatto di nuvole parlanti, mi ritengo una persona tenace e curiosa. La curiosità non deve mancare mai a chi ha questa passione, ti da la forza che ti spinge a sperimentare continuamente, a misurarti con i tuoi limiti e a cercare di carpire i segreti dei grandi maestri. A mio avviso bisogna essere sempre curiosi come bambini.

Sappiamo che prediligi l’illustrazione, sebbene tu sia anche un ottimo fumettista; cosa cerchi di comunicare di solito nelle cose che fai?

In genere cerco di comunicare i miei stati d’animo. Credo che ogni artista, con le sue opere, rappresenti un pò se stesso. Faccio un esempio lapidale, Caravaggio è noto per i suoi giochi di luci ed ombre, tutti sanno che era una persona abbastanza irrequieta, una persona fatta appunto di luci ed ombre. Con i miei disegni vorrei riprodurre atmosfere ed evocare sensazioni. Il più delle volte non ci riesco, ma ci si provo lo stesso è l’unico modo per cercare di migliorarmi continuamente.
La tua biografia in poche righe?

Nasco a Catania il 7 aprile 1975. Dopo il diploma conseguito presso l’Istituto D’Arte di Catania muovo i primi passi come disegnatore. Nel 2008 ho pubblicato una storia per il volume due di “Professor Rantolo”. Nel 2010 ho pubblicato una storia per un volume monografico “El Brujo Grand Hotel” di cui ho curato anche il progetto grafico e l’impaginazione. Nel 2011 ho vinto il concorso “Wannabe Cartoonist” della prima edizione di Etnacomics e la storia è stata pubblicata sulla rivista “Fumetti al Cubo”. Nel 2013 ho vinto il concorso “Cover Reloaded” della terza edizione di Etnacomics con un restyling della copertina de “L’alba dei morti viventi”, numero 1 del fumetto Dylan Dog. Sempre in occasione di Etnacomics 2013 ho realizzato un omaggio al maestro  Sergio Toppi esposto alla mostra “Sergio Toppi - L’incanto del Segno” presso il centro fieristico “Le Ciminiere” di Catania. Prossimamente alcune mie opere saranno esposte alla CArt Gallery di Roma.
Dove è possibile seguirti o guardare le tue opere; sul web hai un sito?

Si, il mio sito web è: http://salvoconiglione.jimdo.com. Sul sito è presente anche il link alla mia pagina fecebook, che tengo costantemente aggiornata.

Domanda da un milione: Che cos’è per te l’ispirazione?

Una cosa molto rara. E’ quello stato dell’anima che ti porta a creare qualcosa dal nulla. Senza ispirazione non esisterebbe la fantasia.

Sapresti definire il fumetto oggi? Quanti modi di farlo conosci?

Trovo appropriata la definizione che Hugo Pratt ha dato di “fumetto” e cioè “letteratura disegnata”, non bisogna aggiungere altro! Personalmente, da un punto di vista tecnico, seguo due vie per realizzare i miei fumetti. Quella tradizionale (carta, matita, inchiostro etc.) e quella digitale (computer e tavoletta grafica). Spesso mi piace combinare le due tecniche.
A quale mondo fumettistico ti senti di appartenere e sopratutto, dammi qualche nome di testata italiana o estera dove ameresti lavorare?

Amo il fumetto italiano in genere, sicuramente mi piacerebbe disegnare Dylan Dog ma anche The Walking Dead, Dampyr, Il Punitore, Hellboy. In genere mi piacciono molto le ambientazioni Dark.
Da dove hai cominciato ad appassionarti alla settima arte e secondo te dove è diretta?

La mia passione è nata da bambino con Topolino, poi ho scoperto Alan ford e Dylan Dog, quest’ultimo mi ha conquistato. Mi si è aperto un nuovo mondo ed ho iniziato a scoprire autori che ancora oggi guardo con la stessa ammirazione di quando ero un ragazzino. Ho anche la fortuna di avere un cugino che è un grande appassionato di fumetto, che mi ha insegnato ad apprezzare autori del calibro di Corben, Liberatore e Magnus. In questo preciso momento storico non saprei dirti dove sia diretto il fumetto. Alcuni dicono che la carta stampata sia destinata a scomparire a favore dei tablet, altri che l’interesse nei confronti delle nuvole parlanti si sia spostato sui videogames. Io rimango un nostalgico della carta, adoro toccarla e sentire l’odore dell’inchiostro stampato.
Tre idee/storie/personaggi che ti piacerebbe fossero venute a te.

Sicuramente “The walking dead”. Ogni volta che ho incontrato uno sceneggiatore gli ho detto “…secondo me una serie sugli zombie potrebbe andar bene…”, naturalmente nessuno mi ha dato retta, ed io non sono per niente bravo a scrivere. “Hellboy” grande personaggio e grandi disegni, Mike Mignola è un fuoriclasse quindi onore al merito. “Dylan Dog”, vorrei avere la macchina del tempo per tornare indietro e convincere Sclavi a vendermi la sua idea!
Com’è oggi la realtà del fumetto Catanese? Riusciresti a definire quello del mondo fumettistico nazionale?

Catania in questi ultimi anni si sta dando una mossa! Sono nati validi gruppi di disegnatori, sceneggiatori e scuole di fumetto. Sono sicuro che si sentirà presto parlare di loro, speriamo non si facciano abbattere dalle logiche di mercato e dai cattivi consiglieri. Ho molta fiducia nella mia città e nei catanesi! Un problema oggi sono le case editrici, dovrebbero sempre dare il giusto valore, anche economico, a chi si dedica con passione a questo tipo di produzione artistica. In Italia una bella realtà è quella Bonelli. In America o in Francia esistono nella maggior parte dei casi, rapporti equi tra artisti e case editrici, ma il mercato è davvero molto esigente!
Cosa deve avere per te una storia per essere avvincente? Pensi sia il disegno ad essere importante al successo di un’opera o viene solo dopo la storia.

La formula magica è: ottimi disegni per un’ ottima storia. Io però per “deformazione professionale” guardo sempre i disegni, se mi piacciono leggo la storia, chissà quante storie interessanti mi sono perso! Ad ogni modo, personalmente una storia per essere avvincente deve avere un eroe, una location accattivante e, molto importante, la nemesi dell’eroe. Un cattivone che debba risultare ancora più carismatico dell’eroe stesso, insomma i canoni classici dell’avventura, se poi ci mettiamo anche la bella di turno il gioco è fatto!

Da dove giudichi la bellezza di un opera fumettistica?

Un’ ottima opera la giudico dalla forza del segno, dalle sensazioni che mi provoca, da ciò che mi trasmette. Devo arrivare a pensare “come avrei voluto disegnarla io questa storia!”.

Un fumettista deve reinventare ogni giorno il suo tratto o basta definire uno stile iniziale e solidificarsi ?

La crescità e l‘evoluzione del segno è fondamentale in un fumettista, guai a fermarsi, l’artista non deve mai essere soddisfatto e non sentirsi mai “arrivato”. Bisogna cercare sempre di andare oltre i propri limiti.
Nota dolente. Qual è la tua opinione sulle iniziative fumettistiche nazionali e locali? Di cosa ha bisogno il mondo fumettistico italiano che ancora non ha? C’è spazio per altro fumetto italiano o trovi che il mercato sia ormai saturo?

A volte ho la sensazione che si pubblichino delle storie tanto perchè “deve uscire il prossimo numero”, questo non fa bene a nessuno! Forse qualcosa sta cambiando ma è ancora presto per dirlo, staremo a vedere. A livello locale ammiro molto il lavoro svolto da “Fumetti al cubo” e dal loro direttore il Maestro Angelo Pavone. Trovo che la loro rivista sia un oasi in un deserto di ovvietà. Naturalmente non posso non citare Marco grasso, Silvia di Mauro e Giuseppe Reina, senza di loro la città di Catania non avrebbe potuto godere di una mostra su Sergio Toppi davvero strepitosa.

Chi è secondo te oggi un’acquirente di fumetti?

Un nostalgico ed un amante dell’arte in genere, ma anche un sognatore, ed oggi, più che mai, abbiamo bisogno di sognare!

Nel tuo stile si notano tante belle contaminazioni artistiche; ti piacerebbe darci qualche autori a cui ti sei ispirato?

Io mi ritengo una spugna. Osservo con interesse molti autori e da ognuno cerco di trarre una lezione, di anatomia, di gestione delle luci e delle ombre, di sintesi. Posso citare Alex Toth, Alberto Breccia, Jorge Zaffino, Magnus, Tanino Liberatore, John Buscema passando ai più attuali Maurizio di Vincenzo, Luigi Siniscalchi, Marco Soldi, Angelo Stano, Claudio Villa, Massimo Carnevale, Pietro Dall’Agnol e tanti altri.

Su cosa preferisci lavorare di solito?

Su storie Horror, trovo che per me siano molto stimolanti!

hobbyes?

A parte fare il marito? Leggere e, quando è possibile, viaggiare.

Se dovessi consigliare delle opere fondamentali per una buona cultura fumettistica, quali di questi consiglieresti ai tuoi lettori?

Senza dubbio le opere di Pratt, Toppi,  Battaglia, De luca,  Carnevale,  Toth, Corben,  Liberatore, Magnus e Moebius.

Per finire parlaci della tua esperienza con il gruppo di fumetti al cubo?

Ho solo il rimpianto di non aver conosciuto il gruppo molto tempo prima. Tutti i ragazzi sono F A N T A S T I C I con un insegnante/direttore davvero unico, il maestro Angelo Pavone, un carissimo amico, che non solo sa il fatto suo come artista, ma che riesce anche a spiegare tecniche e fondamenti di anatomia in maniera semplice ed intuitiva e non è da tutti saper insegnare!


Cosa manca alla Sicilia per diventare un luogo dove la cultura del fumetto vada oltre le fiere, sviluppando anche un amore comune per le opere ed i suoi autori locali?

I cervelli ci sono e la forza lavoro non manca. Credo che i comuni debbano promuovere artisti ed eventi, mettendo a disposizione spazi espositivi gratuiti e provvedere a delle adeguate campagne pubblicitarie. Non ha senso che alle mostre ci vadano solo gli addetti ai lavori, rischiamo di diventare gruppo chiuso. L’arte è cultura e comunicazione in ogni sua forma, bisogna impegnarsi per rendere largamente fruibili tutti gli eventi artistici.



sabato 22 giugno 2013

Toppi, biografia di un poeta dell'immagine nè "l'incanto del segno"

le foto sono state gentilmente concesse da Federica Giaconia

















L'indiscusso talento della nona arte e dell'illustrazione sbarca per la prima volta in Sicilia con una mostra antologica che ripercorre la lunga carriera e celebra il genio creativo del grande autore.
150 opere originali fra le quali quattro storie complete che i visitatori potranno leggere direttamente dalle tavole del maestro milanese. Il tutto arricchito da una vasta esposizione di pubblicazioni, edizioni rare e da una raccolta di soldatini di carta illustrati dallo stesso Sergio Toppi negli anni '60.
La mostra è stata promossa e curata da Marco Grasso che per l'occasione ha realizzato un corposo catalogo ricco di autorevoli testimonianze inedite di amici, collaboratori e lettori speciali di Sergio Toppi (come Gianni Brunoro, Alfredo Castelli, Luigi Marcianò, Vittoria Ceriani, Mino Milani, Gianluigi Colin, Moreno Burattini, Fabio Celoni e altri ancora).
All'interno del catalogo anche una rara storia scritta e illustrata dallo stesso Toppi, immagini inedite, gli omaggi degli artisti siciliani e una raccolta di illustrazioni sulla Sicilia realizzate da Toppi nella sua lunga e celebrata carriera.
L'evento culminerà l'8 giugno con un incontro pubblico alla presenza della moglie Aldina Toppi, di Michel Jans (agente di Sergio Toppi), di Alfredo Castelli e di Luciano Tamagnini (ANAFI).
Organizzazione a cura di: Marco Grasso, Etna Comics, Bruno Caporlingua, Silvia Di Mauro, Forum ZTN, Fondazione Marco Montalbano, Fumetti al Cubo, Mosquito, Studio Michelangelo e Associazione Soldatini di Carta. Con il patrocinio della Provincia  Regionale di Catania e del Comune di Catania.
L'esposizione resterà aperta dal 7 al 28 giugno 2013 presso il centro fieristico "Le ciminiere", padiglione E4.


domenica 16 giugno 2013

NUMERO 16 FUMETTI AL CUBO, un mondo fantastico ai piedi del vulcano

All'interno i vincitori del wannabe cartonist 2013, nonchè "C'era sei volte", storia dedicata al grande Sergio Toppi, scritta da Alessio Maggioni ed illustrata dagli autori di punta di fumetti al cubo.

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