mercoledì 27 giugno 2012

Il fumetto in Sicilia...non abbandonarlo

Non abbandonarlo!...Lui ti ama; amalo anche tu.

L’estate è una stagione a rischio per molti Fumetti. Se è ormai possibile portare con sé in vacanza i propri amici di carta e raccolte preferite,se troppo ingombranti, per molti di noi quest’ultimi restano comunque scomodi orpelli spiegazzabili troppo grandi per le nostre borse piene di utili oggetti per le vacanze .

Reazione estrema a tale “scomodità” è la sconsiderata abitudine a abbandonare gli albi e le poco tascabili riviste nel buio delle camere silenziose, senza nessuno a sfogliarle e sopratutto a leggerle. Inutile dire che tale gesto, oltre a sottolineare l’incapacità affettiva degli ex-lettori nei confronti dei poveri fumetti, oltre  che a deludere le aspettative dei loro autori.

Non abbandonare le riviste ed i loro autori durante le vacanze estive è importante per il mercato, specie se, come il fumetto Siciliano insegna, l'appoggio dei fans rimane l'unica fonte di energia contro il deserto imperante nell'editoria.

Se dovessi trovare una copia di F3, raccoglila, non abbandonarla, lei ha bisogno di te.
 

Tornando seri,

Per chi fosse interessato a salvare davvero la vita di uno dei tanti Amici animali abbandonati e malconci le associazioni AIDAA e Pronto Fido, insieme a Radio 105, Radio Monte Carlo, Virgin Radio e Radio Bau & Co hanno organizzato il servizio: Io l’ho visto.

In pratica, se vi capita di avvistare un cane lungo un’autostrada, potrete scrivere un SMS al numero 334 1051030, includendo:
una breve descrizione del cane;
l’ora di avvistamento;
il luogo di avvistamento e il senso di marcia tenuto;

In questo modo darete la possibilità a dei volontari di recarsi sul luogo e salvare l’animale. Il servizio, che resterà attivo fino al 4 settembre, già l’anno scorso ha permesso il salvataggio di ben 613 cani. Auguriamoci, però, che quest’anno gli italiani mettano la testa a posto e che il fenomeno si controlli da solo.
Se vi capita di avvistare un cane lungo un’autostrada, potrete scrivere un SMS al numero 334 1051030, includendo: una breve descrizione del cane; l’ora di avvistamento; il luogo di avvistamento e il senso di marcia tenuto;

In questo modo darete la possibilità a dei volontari di recarsi sul luogo e salvare l’animale. Il servizio, che resterà attivo fino al 4 settembre, già l’anno scorso ha permesso il salvataggio di ben 613 cani. Auguriamoci, però, che quest’anno gli italiani mettano la testa a posto e che il fenomeno si controlli da solo.

Se vuoi aggiornamenti su Cani in autostrada: arriva il servizio SMS per salvarli inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

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Un grazie a tutti per l'affetto che ogni giorno date ad F3 ed ai suoi Autori. Grazie ad ognuno di voi, vogliamo diventare migliori, sempre più grandi, dando sempre più spazio alla miriade di disegnatori e sceneggiatori abilissimi della nostra terra; perchè non scordatevi che anche noi siamo FUMETTO!

W il fumetto e sopratutto la cosa più bella del mondo: la Fantasia!



lunedì 18 giugno 2012

Intervista ad Antonio Rocca

Ciao a tutti!
Eccola, sebbene con un audio scarsissimo dovuto alla bassa qualità della fotocamera con cui il filmato è stato fatto, ma eccola; una rara (vista la sua naturale avversione per tutto quello che riguarda fotografia e video riprese) intervista alla "Rocca" fondatrice di Fumetti al cubo: Antonio Rocca.

Gustatevi il racconto direttamente da una delle colonne portanti del fumetto catanese.

Vi prometto che cecheremo di farne una migliore quanto prima, magari con molti più ospiti e di migliore qualità, ma era giusto comunque condividere con tutti voi questo breve filmato che parla di un'uomo a cui molti giovani e sopratutto il fumetto locale deve  molto.

Grazie a tutti.


Un grazie a chi farà lo sforzo di ascoltarla!

sabato 16 giugno 2012

Numero 12!

Copertina di Fabio Grasso
 

Il numero 12 di F3 anche sulla nostra app.

venerdì 15 giugno 2012

mercoledì 13 giugno 2012

La top ten dei mostri più famosi della tradizione

mostro della tradizione
 Eccoci di nuovo alle prese con una nuova classifica. Ci dedichiamo ancora una volta ai mostri, più che altro perché ce ne sono così tanti che è impossibile elencarli tutti. Li possiamo distinguere in diverse categorie, in un articolo precedente avevamo parlato dei mostri più famosi e terrificanti della letteratura. Ebbene, questa volta la nostra ricerca si è svolta nella categoria dei mostri più celebri della tradizione, i mostri storici e abbiamo cercato di fare una panoramica relativa ai mostri più famosi in diverse parti del mondo. Ribadiamo che ce ne sarebbero tantissimi altri, ma i posti in classifica sono solo dieci, per cui gli altri li potete aggiungere a vostro piacimento nei commenti.

 Zombie, origine: latino-americana
zombie

Zombie è un nome di origine haitiana, legato strettamente ai riti vudù.
Secondo le credenze haitiane, alcuni sacerdoti chiamati boktor sarebbero in grado di catturare parte dell’anima di una persona, mandandola in una specie di letargo, che rende quasi morto un essere vivente. Quando poi l’uomo muore, il boktor può, passandogli sotto il naso una bottiglietta contenente la sua parte di anima, riesumare e controllare lo zombie. Lo zombie è il mostro per eccellenza, ha avuto numerose trasposizioni cinematografiche e televisive e la letteratura in materia si spreca. Ultimamente ha avuto molto successo la serie televisiva The Walking Dead, tratta dall’omonimo graphic novel. Lo zombie ha diverse connotazioni, che variano a seconda della location che ne parla: emergono dalla terra, hanno un ottimo udito, si può diventare zombie o tramite un boktor o per il morso di uno di loro o, nelle trasposizioni più moderne, ci sarebbe una sorta di virus che alla morte ti trasforma in zombie. Le possibilità per questa categoria di mostri sono infinite. E se siete interessati all’argomento, propedeutica è la lettura di ‘Manuale di sopravvivenza agli zombie’ di Max Brooks, edito da Einaudi. 
Gorgoni, origine: Grecia
gorgone

Le Gorgoni sono mostri della mitologia greca, erano figlie di Forco e di Ceto. Erano tre sorelle, Steno, rappresentante la perversione morale, Euriale, rappresentante la perversione sessuale e Medusa, la perversione intellettuale. La più famosa Gorgone è Medusa, l’unica delle tre a non essere immortale. Ci sono diversi miti che la riguardano. Persefone la mette a guardia delle porte dell’Inferno. Viene uccisa da Perseo che le taglia la testa guardando il suo riflesso in uno scudo, visto che gli occhi della Medusa erano in grado di tramutare chiunque in pietra. Ma perché questo? Beh, pare che Poseidone amoreggiasse con lei, quando era ancora una bella donna, nel tempio di Atena, la quale, leggermente seccata, trasforma Medusa nella Gorgone che tutti conosciamo: serpenti al posto dei capelli, occhi che pietrificano, talvolta corpo di serpente. Anche la Medusa ha ottenuto numerose trasposizioni cinematografiche, l’ultima nel film Percy Jackson, tratta dai libri di Rick Riordan.

Banshee, origine: celtica
banshee
La banshee è una creatura leggendaria dei miti irlandesi e scozzesi. Si tratta di uno spirito assai affascinante: in pratica è una donna che fa parte del piccolo popolo, può essere vestita o con un vestito verde e manto grigio o con un vestito totalmente bianco o rosso. Caratteristica sono gli occhi pesantemente arrossati dal pianto. Le banshee non si fanno mai vedere dagli uomini, a meno che non stiano per morire: in questo caso l’urlo della banshee corrisponde a un presagio di morte. Le urla possono essere di disperazione, se a morire è un membro della famiglia protetta dalla banshee, mentre di vittoria se annunciano la morte di un rivale.
Ghoul, origine: Medio Oriente
ghoul

Il ghoul è un tipo di mostro delle credenze islamiche e del suo folclore.
 Il nome ghoul è la sua trasposizione inglese, dovuto alle prime traduzioni delle Mille e una Notte. Il ghoul è un mostro alquanto disgustoso: è una creatura che in origine vive nel deserto, un demone mutaforma che può assumere l’aspetto di un animale, specialmente di iena, ma anche di un essere umano. È il più crudele fra tutti jinn e ha la cattiva abitudine di dissacrare le tombe e di nutrirsi della carne dei morti o dei bambini piccoli. Inoltre attira i viaggiatori nel deserto per ucciderli e divorarli. Quindi occhio quando vi trovate in un cimitero: oltre agli zombie, alle mummie e ai vampiri, potreste incontrare anche un ghoul. Ed essere la sua cena.
Goblin, origine:anglosassone
goblin

I goblin sono leggendarie creature maligne presenti nel folklore di alcuni paesi, soprattutto di origine anglosassone, ma sono stati ampiamente rimaneggiati dalla letteratura fantasy, esattamente come successo con tutti gli altri mostri. I goblin sono esseri umanoidi di bassa statura, dalla pelle marroncina, verde o rossastra. Tendono a vivere in gruppi nelle caverne e sono assai crudeli: amano aggredire gli umani e nella letteratura tradizionale tentano gli umani con frutti proibiti. Nel fantasy, invece, tendono ad essere barbari, rozzi e guerrafondai. 
Lupo mannaro, origine: varia
lupo mannaro

Il licantropo detto anche uomo-lupo o lupo mannaro è una delle creature mostruose della mitologia e del folclore poi diventate tipiche della letteratura dell’orrore e successivamente del cinema dell’orrore. Difficile parlare dell’origine del lupo mannaro, sue tracce se ne trovano nei miti di tutto il mondo. Oggi, insieme ai vampiri e agli zombie, il licantropo va per la maggiore, talvolta reso più romantico dai cliché moderni. Talvolta licantropo e lupo mannaro non vengono considerati sinonimi: il primo si può trasformare a piacimento, il secondo è costretto a farlo solo durante la luna piena. Temono l’argento e in alcuni paesi basta un solo morso per essere trasformati in licantropo. Anche qui la letteratura fantasy e horror ha attinto a piene mani: ecco che così abbiamo ratti mannari, leopardi mannari, iene mannare, cigni mannari. Aspettiamo con ansia l’arrivo delle prime cimici mannare.
Mummia, origine: Egitto
mummia

Le mummie dell’Antico Egitto, ma non solo, hanno influenzato pesantemente l’immaginario collettivo, tanto che il prodotto di questa singolare forma di sepoltura è diventato ben presto un mostro dotato di sue proprie caratteristiche. Normalmente nel mondo cinematografico o letterario le mummie non se ne vanno a spasso da sole: di solito o vengono risvegliate dalla profanazione di qualche tomba o dalla lettura sconsiderata di antichi rituali. Avvolte in antiche e puzzolenti bende, pare che le mummie abbiano un unico scopo nella vita: uccidere tutti gli umani che gli capitano a tiro. Ma il film La Mummia insegna che avere un gatto, in queste occasioni, può rivelarsi assai utile.
Vampiro, origine: Slovacchia
vampiro

Il vampiro è forse il mostro più blasonato in questo momento, complici diversi libri e film che ne hanno svilito assai la figura originaria. Come origine abbiamo messo la Slovacchia in quanto il termine vampiro è diventato nazional popolare solamente agli inizi del XVIII secolo, in seguito all’influenza delle superstizioni dell’Europa dell’est e dei Balcani, dove le leggende sui vampiri erano assai diffuse. E ci credo, con un personaggio come il conte Vlad, meglio noto come il conte Dracula, come dargli torto? In realtà figure come i revenants ne troviamo un po’ in tutte le culture. E anche le caratteristiche attribuite a questa figura variano a seconda del paese. Fra le più comuni ci sono quelle della necessità di nutrirsi di sangue, i canini sviluppati, il pallore (e non lo sbrilluccichio da disco dance!), la magrezza, la sensibilità estrema alla luce del sole, ai crocifissi (con interessanti varianti: secondo alcuni solo chi ha Fede trova salvezza nel Crocifisso, altrimenti è solo un comune pezzo di legno), all’acqua santa, al fuoco, ai paletti di frassino conficcati nel cuore. Qualcuno ha la capacità di volare, di trasformarsi in pipistrelli, ratti o lupi, qualcuno ha poteri di suggestione o telepatici e chi più ne ha più ne metta. La letteratura in materia è ricca e corposa, a partire da Il vampiro di Polidori, passando per il Dracula di Bram Stoker, arrivando in epoca moderna ai vampiri di Anne Rice, quelli di Charlaine Harris e di Laurell K. Hamilton.
Orchi, origine: varia
orchi

Anche per gli orchi l’origine non è facilmente attribuibile: ne troviamo nel folclore di parecchi paesi, così come anche nella mitologia norrena. In linea generale gli orchi sono mostri antropomorfi giganteschi, crudeli e divoratori di carne umana. Dimenticatevi di Shrek, qui siamo di fronte a un mostro bello e buono. L’orco del folclore è correlato a quello della mitologia germanica, anche se quello mitologico è spesso più simile ad un demone. L’orco classico deriva dalla mitologia romana, è un guardiano degli inferi e divoratore di uomini. Si deve invece a Perrault l’iconografia classica dell’orco delle fiabe: un bruto gigantesco, peloso, muscoloso, barbuto e con il ventre prominente, armato di una clava. E assai irascibile.
Oni, origine: Giappone
oni giapponesi
E arriviamo infine agli oni giapponesi. Dimenticate per un momento Lamù: la celebre eroina dello spazio deriva dagli oni, ma per i giapponesi gli oni sono dei demoni, assai affini agli orchi occidentali. L’aspetto degli oni è quanto mai diversificato, ma in linea generale sono grandi, cattivi, con capelli selvaggi e due lunghissime corna che crescono dalla loro testa. Di solito hanno aspetto più o meno umanoide, ma qualcuno ha qualche occhio, dita o arto in più. La loro pelle ha colori che variano, rosso, blu, nero, rosa e verde e amano indossare una pelliccia di tigre e usare come arma una mazza ferrata detta kanabo. Originariamente alcuni oni erano spiriti benevoli, ma più spesso sono stati descritti come guardiani degli inferi e torturatori delle anime.

venerdì 8 giugno 2012

Ray Bradbury: "Scrivete un racconto a settimana"

tratto da http://cultura.panorama.it
Ci ha raggiunto ieri la notizia della scomparsa di Ray Bradbury. Ora, stavo per scrivere "della prematura scomparsa di Ray Bradbury", poi ho tristemente pensato che a 91 anni non c'è nulla di prematuro.
Eppure abbiamo tutti la sensazione che Bradbury sia venuto a mancare troppo presto.
Questo per un semplice motivo: perché la sua immaginazione, la sua ironia, il suo incredibile sense of humor, erano ancora in perfetta salute.
Non sto parlando di un vecchiettino simpatico pieno di aneddoti della sua vita in bianco e nero, ma di un uomo ancora in grado di immaginare e sognare. Certo, si potrebbe dire un visionario, ma è un termine che col tempo è diventato "logoro e abusato", come direbbe il mio correttore automatico. Però quello di immaginare, sognare il futuro è stato effettivamente il suo lavoro per anni.
Con costanza e convinzione, Bradbury ha scritto per una vita intera - il suo ultimo romanzo, Addio all'Estate è del 2006 - e consigliava a tutti noi di farlo.
Nella straordinaria raccolta di saggi Lo Zen e L'Arte della Scrittura, oltre a raccontare di aver scritto Fahreneit 451 su macchine da scrivere "a tempo" presso la biblioteca dell'Università della California, consigliava a chiunque si volesse cimentare nella letteratura di scrivere almeno un racconto a settimana. Lo ribadì poi in diverse occasioni nei suoi incontri pubblici: almeno un racconto a settimana.
Non importa la qualità e non importa nemmeno l'ispirazione: si può cogliere una scinitilla d'interesse anche in un cataologo o una rivista di meccanica. L'importante è avere costanza e prendere confidenza con il proprio flusso, per poi lasciarsi andare e cominciare a sognare.
Ray Bradbury ha continuato a fare al meglio il suo lavoro fino all'ultimo, dimostrando una passione e un amore senza pari:
"L'amore è al centro della vostra vita. Dovete amare ciò che fate e dovete fare ciò che amate".
Un regola semplice che in pochi hanno avuto la fortuna di rispettare e onorare nel corso della propria vita. Ray Bradbury era uno di questi.
La puntata di The Big Read con l'incontro con Bradbury

martedì 5 giugno 2012

Il fantastico mondo di F3 a portata di Pad!


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sabato 2 giugno 2012

Laura Scarpa: il dramma del terremoto, anche il fumetto può aiutare

 tratto da http://www.cartoonmag.it

 Il terremoto distrugge. Qualcosa di può fare per chi lo subisce, anche col . È un appello che facciamo a tutti gli editori e autori. Regalare dei libri, degli originali o delle stampe. Metterle in vendita per raccogliere fondi.
Da martedì 29 abbiamo aperto questa possibilità:
Autori, disegnatori, sceneggiatori, editori, possono donare opere da mettere in vendita per aiutare i terremotati.
Le opere (originali, stampe autografate, volumi) saranno messe in vendita sul blog dell’associazione Culturale ComicOut comicout.blogspot.com . Ogni opera donata dagli autori, sarà presentata in un file, con la descrizione della tecnica usata, delle misure e avrà un prezzo (di mercato, leggermente più basso, per venire incontro ai compratori).
• Il compratore può scegliere l’opera a cui è interessato e scriveteci segnalando che la prenota (e aggiungendo i recapiti di riferimento) a questa mail: redazione(at)scuoladifumetto.com .
• Attende poi conferma (che l’opera sia ancora disponibile).
• Il compratore acquista l’opera versando la cifra stabilita da questo sito, dove c’è un conto della Regione Emilia Romagna, per la raccolta aiuti. http://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/primo-piano/Terremoto-nuove-scosse-in-emilia-romagna
• Invierà poi la mail con la ricevuta del pagamento sempre a questa mail redazione(at)scuoladifumetto.com
• L’autore o possessore dell’opera gliela spedirà nel giro di pochi giorni (a sue spese, ahimè).
Grazie ad autori e compratori. Per ora ieri è stata venduta una Moleskine di laura Scarpa a 400 euro, l’ha acquistata Maurizio.
Oggi (nell’attesa della sceneggiatura di Tito Faraci, vi segnaliamo due bellisisme opere.
Due acquerelli
Marcella Brancaforte, illustratrice e pittrice.
Fabio Barilari, architetto e pittore

Tito faraci sceneggiatore e scrittore
Chi vuol partecipare donando mi mandi l’immagine (file) con descrizione (materiale, misure, prezzo).
Poi si attende (e se lo mette anche sul tuo blog linkando il nostro anche meglio, diffondendo, se può, la notizia) quando lo comprano e mi mandano le info gli inoltro la mail della ricevuta con l’indirizzo fisico e l’autore spedisce all’acquirente (purtroppo a sue spese).
Grazie a tutti quelli che vorranno partecipare.

Laura Scarpa

Grazie Laura.

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