venerdì 29 ottobre 2010

Valeria Bafumi, la passione per l'arte comincia dal fumetto

Buona sera ( o buon giorno, se preferite).

Oggi parleremo di una vecchia (non nel senso di età s’intende) conoscenza del Club del fumetto di Catania, che solo da poco ha però presenziato con il suo “Orchestra su titanic” pubblicata sull’ultimo numero di F3: Valeria Bafumi.

Già nel 2005 impegnata come illustratrice collaborando con la scrittrice Valentina Castellani alla redazione di un libro per bambini “La storia di Otto-gatto” di prossima pubblicazione, Valeria è una ragazza attiva nel campo artistico ed illustrativo, avendo all’attivo un gran numero di partecipazioni a concorsi e stage che le hanno conferito una certa esperienza artistica ed umana.

Valera è una ragazza dal carattere decisamente solare ma riflessivo, che oltre ad occuparsi di fumetto pare avere il tempo anche di esprimersi attraverso molti altri mezzi artistici e professionali quali la grafica ed il teatro, passando dalla restaurazione e decorazione di ceramiche ai dipinti su tela, animati da figure spesso fantastiche e da un tratto esotico molto affascinante.

Ma vediamo di conoscere meglio questa espressiva quanto simpatica artista Catanese.

Fumetti al cubo – Ciao Valeria. Che cosa significa per un fumettista Catanese avere finalmente una rivista a fumetti dove pubblicare ed esprimersi pubblicamente?

Valeria Bafumi: Significa ,oltre che essere un’iniziativa audace e coraggiosa, avere una gran bella occasione per mettersi in gioco sia per confrontarsi con i colleghi disegnatori sia per tastare le reazioni del pubblico catanese che fino a adesso devo dire sono state molto corrette! Credo che la formazione e la crescita di un fumettista sia strettamente legata alla voglia che ha di mettersi in relazione con il mondo esterno. Il fumetto è una forma di comunicazione forte e d’impatto,è un’altra maniera per dire le proprie idee e divulgarle in maniera veloce e a una moltitudine di persone.

F3- Parlaci del soggetto pubblicato su fumetti al cubo 5

V.B.: Il soggetto non è di mia creazione, quindi la mia è solo l’impressione di chi lo ha interpretato, si può dire che “ho prestato la mano” ma l’ho fatto con piacere perché i temi affrontati sono di natura esistenzialistica e attuale. Rientra nel genere fantascienza ed è un breve percorso“a matrioska”(cioè una storia dentro l’altra), che induce a riflettere sul mondo e sulla condizione in cui potrebbe trovarsi in un futuro non troppo lontano dal nostro,dove la visione della vita è chiusa,siamo prigionieri di una realtà creata da noi stessi,dove abbiamo dimenticato cosa siamo stati e il motivo per cui siamo su questo bel pianeta(che potrebbe essere un paradiso terrestre). Probabilmente l’eccessiva frenesia, la crescita della civiltà dei consumi, la perdita dei valori della vita ha tolto anima a quello che si fa, con il risultato che anche il nostro ambiente ne risente…si fa troppo rumore per nulla, senza accorgerci delle nostre vere esigenze. La sceneggiatura è concisa, sintetica e diretta, quindi il risultato è molto evocativo. La difficoltà più grande è stata oltre che entrare in linea con il pensiero dell’autore, dare alle immagini lo stessa forza trasmessa dalle parole. Non ho dovuto fare studi particolari sui personaggi, solo di qualche ambiente più futuristico (come l’interno dell’astronave nelle prime tavole), perché non ho voluto perdere di vista l’obbiettivo primario vale a dire il continum narrativo,il concetto di base da esprimere.

Fumetti al cubo - Sapendo di avere piena libertà espressiva, cosa che da sempre contraddistingue f3, quale sarebbe la direzione da intraprendere sulle tue storie future? Hai un genere preferito?

V.B.: Ti rispondo con una citazione del buon Corto Maltese”Non sono nessuno per giudicare, so soltanto che ho un'antipatia innata verso i censori”.
Che ne dici? Bhe sono orgogliosa del punto di vista della redazione di f3 e lo condivido a 360 gradi! Da sempre concepisco il fumetto come un’alta forma artistica in uguale misura a tutte le altre muse,e come tale deve essere LIBERA , mai commerciale e scontata. E’ una forma espressiva a tutti gli effetti e credo giusto che ognuno possa avere totale libertà d’espressione,altrimenti sarebbe come avere fra le mani un contenitore vuoto…perchè alla fine un fumetto è un mondo con le sue leggi ,idee, forme, colori…per me è un essere a parte! L’importante è riempirlo di messaggi costruttivi,positivi e provocatori perché no…che scuotino la coscienza della gente e che magari li aiutino ad alimentare l’immaginazione, fondamentale per vivere meglio!
Mi piacciono quasi tutti i generi di fumetto, ma amo le storie di fantasia, dotate di elementi paradossali e improbabili, imprevedibili e che cambiano la visione della realtà,perché è cosi che vedo al mia realtà, fantastica! Ogni cosa che mi circonda è la porta per un mondo nuovo, dotato di poteri che neanche conosciamo, intriso di magia. Ecco ho trovato…voglio perseguire quella magia!
Di storie in testa attualmente ne ho tante ma ce né una a cui tengo particolarmente, dove mi racconterò usando una sorta di alter ego grafico, mi piacerebbe viaggiare e andare nei posti che riesco a raggiungere in sogno, un viaggio fantastico in una dimensione parallela. E il punto di partenza sarà la nostra bella città,attraverso luoghi e miti che tanti non conoscono…ma ne saprete di più!

Fumetti al cubo – Domanda di rito per ogni buon fumettista che si rispetti. Come lavori? inizi a scrivere la sceneggiatura o parti direttamente coi disegni?

V.B.: Il mio problema e forse anche la mia fortuna è che non ho un procedimento ben preciso soprattutto quando le storie sono di mia creazione,sono molto istintiva,per cui le butto giù,le schizzo poi non mi piacciono e ricomincio…ci gioco,all’inizio sembra veramente un caos ma poi piano piano traggo fuori l’ordine. Spesso sono le immagini a suggerirmi le prime idee, capita anche che scrivo un breve soggetto per capire se la storia funziona o meno, ma la mia esigenza primaria e far scorrere il pennello sulla carta e imprimere le mie impressioni, quindi inizio dallo storyboard e su quello costruisco i dialoghi…si lo so che è assurdo ma mi riesce bene solo cosi ehehe! Mi accompagna anche una folta documentazione fotografica per stimolare la mia immaginazione e avere concezione spaziale dei posti che devo andare a disegnare, leggo anche libri sull’argomento, dopo di che passo alle matite e alle chine.
Diversamente se la storia mi viene proposta ,prima la leggo accuratamente tante volte per capire il punto di vista dell’autore,poi passo ai personaggi studiando le espressioni e facendo molte pose dinamiche (amo disegnare il corpo in movimento). Poi decisa la struttura delle tavole insieme allo sceneggiatore (se lui non ne ha già un ‘idea ben precisa)si passa a disegnare e a dipingere, infine testi e se serve elaborazioni al pc. Disegnare una storia da se è più facile perché segui il tuo istinto,la narrazione è molto spontanea e dice tanto di quello che sei veramente. La storia commissionata è un ibrido,una mediazione(quando te lo permettono), non riesco quasi mai a immedesimarmi completamente,ma la guardo dal lato positivo,riuscire a imparare e comprendere altri pensieri e altri punti di vista...

Fumetti al cubo - Lavori da sola o ti aiuti grazie all’ispirazione di altri autori?

V.B.: Non sempre. Ho uno stile mio personale,nato dai miei studi artistici e dall’osservazione di altri autori,sia del fumetto sia delle storia dell’arte,quindi inevitabilmente quando disegno li ricordo,li trasferisco sulla carta. Se lavoro su un terreno ancora inesplorato, mi documento su chi li ha già trattati e mi confronto con loro. Intendo assicurare che “rubo e imparo una lezione”, ma attenzione non fotocopio né ricalco, non sono in grado di farlo!

Fumetti al cubo - I materiali con cui preferisci disegnare?

V.B.: Uso tutti i tipi di materiali, poi dipende dal lavoro devo fare, quando schizzo o imprimo le prime impressioni preferisco mezzi veloci come pennarelli neri o pennelli di solito sempre di “inzuppati”di china nera. Mi aiuta a “bloccare” l’immagine che ho in testa per poterla elaborare in seguito…raramente uso la matita in questa fase, la preferisco nella fase di studio. Poi do libero sfogo con i colori, amo in particolare le ecoline o gli acquerelli perché sono veloci da utilizzare, caldi, trasparenti e si miscelano con il lavoro fatto sotto a matita ammorbidendo il tutto ulteriormente, non so… trasmettono sempre qualcosa in più perché ti lasciano immaginare,non definiscono. Se invece devo fare un disegno o un’illustrazione più realistica o di gusto pittorico mi affido agli acrilici o ai colori ad olio(adoro il profumo che hanno!). Uso tutti i mezzi che ho a disposizione e poi spesso li mescolo insieme, dipende tantissimo dall’ispirazione del momento!

Fumetti al cubo - Quali letture, quale musica, quali pittori, quali fumetti ti ispirano?

V.B.: La domanda è tanto ampia e difficile rispondere in poche righe. Il mondo della cultura abbraccia talmente tante personalità … posso affermare che tutte quelle che incontro bene o male lasciano una traccia in me. Ho letto in passato molti romanzi e classici dell’ottocento e novecento, amo i diari scritti in prima persona o dei viaggi fatti in terre lontane, mi accosto anche allo studio della psicologia e dell’analisi dei sogni di Freud, ho letto tanto ma tanto fantasy e fantascienza, ma quello che probabilmente ha avuto influsso su di me è lo studio della storia dell’arte. Possiedo una gran varietà di monografie e libri d’arte su tantissimi artisti e leggere e attingere dalla loro vita mi dona nuova linfa e creatività, gli impressionisti e Picasso mi hanno accompagnato per gran parte della mia vita, e adesso mi sto accostando ai macchiaioli e della scuola di Barbizon, fino allo studio delle opere di Kandinsky. Non ascolto un tipo di musica in particolare, quella che viene trasmessa dalla radio mentre lavoro, tranne se devo rilassarmi amo molto la musica di Chambao, se invece devo concentrarmi e volare via con la mente ascolto solo musica classica o brani strumentali.

Fumetti al cubo – Come la immagini un’eventuale carriera di fumettista?

V.B.: Magari! Un sogno che si realizza e la mia totale felicità!! So che è molto difficile riuscire a vivere facendo questo lavoro senza doversi sottomettere a paghe misere o alle esigenze di mercato, specialmente sapendo della “incomprensione” di cui godono i fumettisti in Italia,ma se dovessi un giorno sfondare spero di non perdere di vista i miei sogni , miei desideri,me stessa…si comunque vada voglio essere sempre fedele alla mia passione e possedere la stessa energia che da sempre mi contraddistingue in tutto quello che faccio.

Fumetti al cubo - Se fossi tu ad intervistarti a quale domanda ti piacerebbe rispondere?

V.B.: Gasp! questa domanda mi spiazza… perché in genere non faccio mai domande eh eh , sono gli altri che le fanno a me! Forse piacerebbe domandarmi : ”Cosa posso fare per migliorarmi? Quali sono gli angoli di me che non conosco e vorrei che uscissero fuori? Cosa provano le persone quando vedono le mie opere (questa me la faccio sempre!)?

Fumetti al cubo - Come vivi,a parte la passione dei fumetti?cosa fai nella vita?

V.B.: Nella vita mi occupo di decorazioni e restauro. Amo dipingere nel tempo libero che ho e quando sono ispirata e da tanti anni faccio parte di una compagnia di danza flamenca che si chiama Con tilde con la quale facciamo spettacoli e serate nei locali (sai c’è pure un fumetto in lavorazione su questa forma d’arte cosi intensa), amo la danza da quando ero piccolina…ma questa è qualcosa di più di una semplice danza! Amo molto viaggiare, il mio sogno è avere sempre la valigia pronta dietro la porta e partire quando ne sento l’esigenza,cosi quando sarò vecchissima (fra miliardi di anni ahah!) avere un carnet da viaggio ricchissimo di vedute e di impressioni sui posti che ho visitato!E poi tanto sport e pochissimi amici fidati…

Fumetti al cubo - Quali fumetti leggi?

V.B.: I fumetti che non riesco a togliere dal mio comodino sono quelli di Pratt,di Tardi,Giardino e di Mattotti…mi sono entrati dentro,ho apprezzato anche Palumbo, Manara ,Will Eisner, Frank Miller le tantissime serie di Spiderman. Sono stata una famelica lettrice delle Storie di Zio Paperone disegnate da Don Rosa e del Corriere dei piccoli e con piacere ho ritrovato in tv tantissimi personaggi che ho conosciuto sulla carta,ho un passato da accanita lettrice di manga che adesso guardo con tanta nostalgia, leggevo Rumino Takahashi, Naoko Takeuchi e Ai Yazawa, da quest’ultima trovo di avere ereditato tantissimo della mia maniera di disegnare.

Fumetti al cubo - Eventuali progetti futuri?

V.B.: Non amo fare progetti sul futuro,forse perché la mia vita mi piace giocarmela giorno per giorno per cui dico solo che mi piacerebbe riuscire a stabilizzarmi definitivamente con il lavoro e continuare ad alimentare le mie passioni,riuscire a ristrutturare il mio bell’atelier e andare a vivere lì nel mio mondo e chissà, magari con qualcuno che voglia condiverderlo con me.. mai dire mai!


Ringraziamo Valeria, che attreverso mille sfumature e passionifatte di danza, colori, arte e pensiero ci ha fatto comprendere quanto il calore e la forza che viene dal cuore sia fondamentale per perseguire un sentiero artistico e creativo. Fumetti al cubo le augura l’esaudirsi di metà dei suoi sogni( che già bastano e avanzano per 12 vite). Fino ad allora sperando che continui a raccontarei, attraverso i colori cangianti, le forme ed atmosfere contenute nelle sue opere i mille sogni di cui sarà capace.
Continuate a seguire Fumetti al cubo.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...