mercoledì 28 settembre 2011

La storia della maschera di Guy Fawkes

Resa popolare dal film "V for Vendetta", è stata rilanciata dagli hacker di Anonymous, che ora stanno facendo guadagnare a Time Warner fior di quattrini.

 La maschera più venduta sul sito Amazon.com è quella di Guy Fawkes, racconta il New York Times. La riproduzione del volto del cospiratore inglese del 17esimo secolo, indossata dal protagonista del film “V per vendetta”, batte Batman, Harry Potter e Darth Vader. E questo anche col concorso del gruppo di hacker di “Anonymous“, di recente popolarità per i molti attacchi a corporations e istituzioni online, che ne ha fatto un simbolo della sua “lotta contro il potere”. «Abbiamo venduto 100.000 maschere in un anno: è la miglior vendita di sempre», ha riferito Howard Beige, vicepresidente della “Rubie’s Costume”, l’azienda di New York che distribuisce la maschera prodotta in Messico e in Cina e venduta a sei dollari.

«Le altre maschere più vendute arrivano ai 5000 articoli l’anno. All’inizio non riuscivo a spiegarmi questo improvviso aumento delle vendite e pensavo semplicemente che alla gente piacesse molto il film. Ma un giorno ho visto una fotografia delle proteste del gruppo Anonymous davanti alla chiesa di Scientology»
Time Warner, una delle più grandi società editoriali americane, è la proprietaria dei diritti dell’immagine e incassa una percentuale su ogni maschera venduta. L’anno scorso Guy Fawkes ha fruttato quindi alla Time Warner sonori guadagni. Ma oltre alla bizzarra contraddizione di un gruppo anarchico e sovversivo che aumenta i guadagni di una grande corporation, il successo della maschera di Guy Fawkes racconta anche il caso dello straordinario e prolungato successo del film che la produsse e del fumetto a cui era ispirato.
Guy Fawkes, quello originale, era membro di un gruppo di cospiratori cattolici inglesi che nel 1605 tentarono di far saltare in aria il re Giacomo I d’Inghilterra con tutti i membri del Parlamento inglese. Il complotto venne scoperto da un soldato del re, Thomas Knyvet.  Da allora nel Regno Unito e in Nuova Zelanda il 5 novembre di ogni anno si festeggia il fallimento dell’attentato con la “Guy Fawkes Night” e i bambini bruciano in un falò un pupazzetto dell’attentatore.
La maschera, prima di diventare un segno distintivo di Anonymous (ma anche di molte altre iniziative di protesta, ed è stata vista pure durante le rivolte nordafricane), non era molto conosciuta negli Stati Uniti se non per un esteso manipolo di fans del film del 2006 “V per vendetta” tratto dalla serie a fumetti scritta da Alan Moore e illustrata da David Lloyd negli anni Ottanta. La storia è ambientata in una Gran Bretagna futuristica, governata da un regime totalitario. Un misterioso uomo mascherato, che si fa chiamare semplicemente V, tenta di distruggere il regime, progettando un attentato con un treno carico di esplosivo al parlamento inglese. Il fumetto gode di gran culto dal tempo della sua prima pubblicazione, culto amplificato dal film con i suoi contenuti sovversivi e romantici di gran presa presso il pubblico giovane o rimasto giovane. Oltre che dalla spettacolare creatività della storia.
La maschera di Guy Fawkes venne utilizzata dal gruppo di Anonymous per la prima volta nel 2008, quando centinaia di membri decisero di scendere in strada per denunciare gli abusi della Chiesa di Scientology. Gli hacker rimasero in silenzio, a centinaia, mascherati da Guy Fawkes: lo stesso Alan Moore si disse fiero che avessero usato la maschera.

lunedì 26 settembre 2011

Addio a Sergio Bonelli, re del fumetto che ha fatto sognare tre generazioni

L'editore milanese si è spento all'età di 80 anni. Figlio dell'inventore di Tex, Bonelli ha saputo regalare personaggi-simbolo come Dylan Dog e Nathan Never. Formule editoriali innovative e poche tecnologie

 Leggi la notizia e non ci puoi credere: Sergio Bonelli è morto. Aveva 80 anni e il fumetto italiano sulle spalle, un peso che portava con la naturalezza di uno che si divertiva ancora a creare nuovi personaggi, nuove formule, nuove avventure, pur presentandosi come il più conservatore e nostalgico dei protagonisti del fumetto. Non basterebbe un’enciclopedia per raccontare quanto la cultura italiana deve a questo milanese generoso, figlio d’arte con un cognome ingombrante, quello di Gianluigi Bonelli, l’inventore di Tex, senza velleità di protagonismo è diventato un operaio della creatività. Si è inventato serie che hanno fatto epoca, come Mister No e Zagor, rigorosamente con lo pseudonimo di Guido Nolitta perché temeva i confronti dei lettori tra i due Bonelli. Poi ha lasciato un po’ a malincuore le sceneggiature, ma non i viaggi nell’amata Amazzonia in cerca di ispirazione, per diventare editore a tempo pieno. E che editore: è riuscito in un’impresa all’apparenza incredibile, far sopravvivere il fumetto popolare in stile anni Sessanta all’invecchiamento dei suoi lettori.

All’apparenza, ma solo all’apparenza, Sergio era un editore preistorico: la Bonelli è l’unica casa editrice che non ha un vero sito internet, che sull’I-Pad non esiste, che non ha newsletter e neppure una e-mail per i lettori, nonostante anni di richieste è tuttora impossibile abbonarsi via posta alle testate della casa editrice. Perché Bonelli non voleva banalizzare il rapporto con il suo pubblico: rispondeva a tutte le lettere (quelle di carta) personalmente, si fermava delle mezz’ore, alle fiere del fumetto, a discutere con perfetti sconosciuti dell’angolatura di un colpo di pistola di Kit Carson o delle polemiche – per lui dolentissime – che i benpensanti scatenavano ogni volta che Tex si accendeva una libidinosa sigaretta dopo una sparatoria o che scazzottava un sicario cinese dandogli del “muso giallo”.


Eppure Bonelli ha saputo essere il più grande editore di tutti. Per due ragioni: ha dato a ogni generazione il suo sogno di carta e ha innovato le formule editoriali con il coraggio e la potenza di fuoco che nessuno, in Italia, ha mai potuto avere. Ai figli degli anni Settanta ha regalato Dylan Dog, che con Tiziano Sclavi ha raccontato i disagi del decennio edonista di Craxi e di Reagan, ai ragazzi cresciuti negli anni Novanta ha permesso di evadere con la fantascienza di Nathan Never, per i più seriosi c’è sempre stato Martin Mystere e negli anni Duemila ha sperimentato la formula delle miniserie. Supereroi a termine, cicli editoriali di 12-18 numeri in cui un personaggio racconta un universo, anticipando anche qui – con discrezione e senza celebrazioni – le logiche alla base del successo di Lost e di tutti gli ultimi serial americani. Basti ricordare Volto Nascosto, sugli italiani in Libia a cura di Gianfranco Manfredi, che già aveva avuto successo ibridando Tex e Dylan Dog nel western horror Magico Vento. O il primo fumetto pensato per conquistare il pubblico femminile, Julia, di Giancarlo Berardi.

Oggi il mondo del fumetto è in lutto, ma non solo quello. Tutti coloro che hanno tenuto in mano uno di quegli albetti quadrati, economici, curatissimi in tutti i dettagli (ci avete mai trovato un refuso?), che hanno allietato viaggi in treno, code alle poste o serate in poltrona, piangono la fine di una stagione della loro vita. Quella in cui Sergio Bonelli, con il suo look a metà tra il fazendero argentino e il possidente texano, si alzava ogni mattina chiedendosi come farli sognare.

tratto da ilfattoquotidiano

giovedì 22 settembre 2011

Sparaflashtelo! e di come si potrà cancellare selettivamente la memoria.

di Adele Lapertosa
La paura vissuta in guerra o in un incidente, il ricordo che ci lega alla dipendenza dalla droga, o non dimenticare quanto appreso nella vita: due facce della memoria di lunga durata, i cui meccanismi sono stati in parte svelati.

Un gruppo di neuroscienziati, guidato da Cristina Alberini, professore di Neuroscienze all'universita' di New York, ha scoperto infatti il meccanismo per bloccare i brutti ricordi e non perdere le conoscenze, tramite il processo di consolidamento dei ricordi, alcuni ormoni, e dei farmaci.

I dettagli di questo studio, finora condotto sui topi, sono stati presentati a Venezia nel corso della VII conferenza 'The future of science' dedicata quest'anno alla mente.

''Perche' una memoria diventi a lungo termine - spiega Alberini - serve un certo livello emotivo, di stress ed eccitazione. Piu' e' alto, maggiore sara' la quantita' e i dettagli del ricordo''. Tuttavia, se lo stress diventa troppo elevato e supera una certa soglia, ''si crea un deficit - continua - si interrompe il processo di apprendimento e il ricordo non si consolida.''. Alcune memorie, come quelle negative associate alla paura, sono ''legate al rilascio di ormoni, quali il cortisolo e l'adrenalina. Noi abbiamo visto - precisa - che si puo' intervenire per ridurre una memoria negativa, ad esempio legata al disturbo post-traumatico da stress o alla dipendenza da droghe, o invece aumentarla, nel caso ci si trovi con il decadimento indotto da demenze''.

Ma c'e' una particolare finestra temporale per farlo. Dopo che il ricordo si e' formato, vi e' un momento in cui la memoria si affievolisce e diventa labile, per poi consolidarsi nuovamente.

''Ed e' proprio quando il ricordo e' labile - aggiunge Alberini - che noi interveniamo con dei farmaci. Nel caso di ricordi negativi, blocchiamo i recettori del cortisolo, facendo cosi' diminuire l'intensita' del ricordo. Quando invece vogliamo rinforzarlo, aggiungiamo il fattore di crescita insuline grow factor 2 (IGF2), importante per lo sviluppo del cervello adulto e presente nell'ippocampo. Si e' visto che dopo l'apprendimento, l'IGF2 aumenta. Quindi incrementandone la quantita' e somministrandolo per via sistemica, cioe' non direttamente nel cranio, abbiamo riscontrato un significativo aumento dell' intensita' e persistenza del ricordo''. Dopo questa sperimentazione sui topi i ricercatori verificheranno la tossicita' di questi esperimenti e continueranno sui primati.

''E probabilmente la tecnica ipotizzata qualche anno fa dal film 'Se mi lasci, ti cancello' in cui si eliminava il ricordo di un amore finito, sara' realta' - conclude - anche se spero per scopi meno futili''.

da Ansa.it

mercoledì 21 settembre 2011

il 3D è morto. Chi l'ha ucciso?

Fino all'estate del 2010, il 3D era visto come la soluzione a tutti i problemi: gli incassi in caduta libera, la pirateria, la visione a casa dei film. Il 3D poteva risolvere tutto in grande stile, dicevano gli executive delle case di produzione grandi e piccole. C'erano stati grandi blockbuster: Avatar ovviamente, Alice in Wonderland, Dragon trainer, Scontro di Titani, Shrek 4 e Toy Story 3, mezza dozzina di titoli che solo negli Stati Uniti avevano incassato due miliardi di dollari.

Eppure, finita l'estate, il futuro del cinema appariva già instabile. I guadagni dei film in 3D erano diventati deludenti, il revival aveva bisogno di essere riportato in vita. Secondo un'analisi di Slate, il paziente ha già la linea piatta. Il margine di profitto del 3D ha cominciato a scivolare fin dal suo debutto (o ritorno se preferite) pochi anni fa e in tempi recenti molti film non sono riusciti a sfondare malgrado l'uso della terza dimensione.

Ora si può dire che il formato è in pericolo. Anche il New York Times ha riportato uno studio economico al riguardo, facendo notare come le azioni della Dreamworks siano crollate e questo non molto tempo dopo che il suo boss, Jeffrey Katzenberg, aveva fatto notare che la gente si stava disinteressando al formato.

Avete presente il marchio RealD, quello che avete visto sugli occhialini distribuiti nei cinema? Il valore delle azioni è sceso del 70% a partire da maggio di quest'anno. Slate cita Grace Kelly in Delitto perfetto quando dice "chiunque può dire che è morto, basta guardare quegli occhi spalancati". Il film di Hitchcock era stato l'ultimo grido del 3D nel lontano 1954, dopodiché era caduto nell'oblio senza tante cerimonie. Ora, il suo destino è di seguire le sue stesse orme.

Ma chi è il colpevole? Se guardiamo i dati dei film negli anni precedenti, relativamente agli incassi 2D-3D, scopriamo che ad esempio Avatar aveva incassato 15.600 dollari per ogni cinema che lo proiettava in 2D e 26.800 per ogni proiezione in 3D. I proprietari dei cinema che aveva aggiornato la loro tecnologia avevano visto crescere gli introiti del 70%, ovvero 11.000 dollari. Malgrado l'hype di Avatar, non si possono considerare grandi cifre, soprattutto quando si considera che nel biennio 2009-2010 tutti i film in 3D guadagnavano dal 50 al 100% in più della loro versione 2D: film come Mostri contro alieni e Final destination hanno visto raddoppiare i loro incassi grazie agli occhialini.

Il primo segnale di allarme arriva il 18 giugno 2010: Toy Story 3 incassa 110 milioni di dollari nel primo week end, ma il contributo dato dal 3D e minimo: circa il 5% in meno rispetto alla visione in 2D. Sei settimane dopo, Cani e gatti: la vendetta di Kitty parte con un incasso di 12,3 milioni di dollari e il 2D vince del 10% sul 3D. Gli incassi stellari erano spariti entro la fine dell'estate.

E le cose peggiorarono: le case di produzione lanciarono due dozzine di film in 3D, ma se si escludono Resident Evil: Afterlife e Tron: Legacy, nessuno degli altri ottenne benifici dalla terza dimensione. Harry Potter, Kung-fu Panda 2, Green Lantern, Captain America, hanno visto il 2D vincere con il 65% in più di incassi rispetto alla versione con gli occhialini. In altri termini, la versione 3D incassava solo un terzo del totale.


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Nella foto qui a fianco potete vedere il grafico degli incassi dal 2009 a oggi, la discesa era cominciata l'estate scorsa ed è andata peggiorando.
Allora, chi sono i colpevoli?

1 — L'avidità delle sale cinematografiche: nella primavera del 2010 il Wall Street Journal riportava che le maggiori catene cinematografiche avevano alzato i loro prezzi del 20%, nel tentativo di gonfiare ancora di più la bolla creata da Avatar e Alice in Wonderland. Lo studio di consulenza PricewaterhouseCoopers avvertì il mondo del cinema che le sale cinematografiche stavano facendo lievitare i costi un po' troppo: "le sale cinematografiche rischiano di uccidere la gallina dalle uova d'oro, gonfiando i costi e facendo strapagare il 3D". Citando un sondaggio, il pubblico aveva risposto che il 3D non valeva quei quattro dollari in più sul prezzo del biglietto.


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Si nota un evidente declino negli incassi del 3D prima e dopo l'esplosione incontrollata dei prezzi: i dieci film usciti nelle sale nel periodo precedente videro un incremento del 67%, i dieci film seguenti l'aumento dei costi, solo il 27%. Ma la discesa era cominciata fin da prima.

2 — L'avidità delle case di produzione. Se chiedete ai più ferventi contrari al 3D quale sia il problema, vi risponderà in un solo modo: la conversione da 2D. James Cameron aveva detto: "Ci aggiungono solo uno strato sopra, per puro profitto". Dal suo punto di vista, il vero 3D si vendeva da solo, mentre le conversioni hanno ucciso il mercato. E purtroppo, le conversioni, ovvero il finto 3D, sono in aumento, il che spiega il generale peggioramento della situazione.

Ma non va sottovaluto il terzo colpevole:
3 — Il pubblico. Gli spettatori possono aver ucciso il 3D con l'indifferenza? Per molti, tutto si riduce a un giochetto che fa venire il mal di testa. Senza contare quelli che proprio non riescono a vedere l'effetto: il 10% della popolazione Usa non vede il 3D. Se i primi film si giocavano la carta dell'oggetto che esce dallo schermo, più di recente si ricercava l'atmosfera, raramente uscendo dal rettangolo dello schermo. Il critico A.O. Scott ha lo ha definito il paradosso del 3D: se l'effetto è così poco invasivo che nemmeno lo noto, allora posso anche fare a meno degli occhialini e del sovrapprezzo. Il vicepresidente della Paramount ha spiegato la situazione in poche parole, quando ha detto al Times che gli spettatori erano stanchi di sedersi in un cinema e chiedersi "aspetta, questo film è in 3D o no?". Forse ha avuto ragione il critico Roger Ebert quando ha detto "il 3D non ha valore a prescindere. O è troppo invasivo o non lo si nota affatto e l'unico risultato e mettere in evidenza sui mercati internazionali i nostri prodotti più imbarazzanti".

Ma manca ancora un colpevole:

4 — Pessimi filmmaker. Registi e sceneggiatori sono gli ultimi sospetti nel nostro caso di omicidio tecnologico: pessime sceneggiature, pessime recitazioni, regia piatta, hanno danneggiato il 3D in modo irreparabile. Gli spettatori lo hanno capito: se i film di quest'anno sono pessimi come quelli dell'anno scorso, freghiamocene del 3D.

Di cosa è morto il 3D? Un attacco di setticemia, ovvero troppe schifezze nel sistema.

tratto da www.fantascienza.com

sabato 17 settembre 2011

Rivelazioni sul 2012 dal governo Messicano

Vi giro non appena trovata una notizia che ha del sensazionale e che riguarda il Famigerato Calendario Maya. La fonte è un sito informativo e serio come reuters.com.
Perdonate la pessima traduzione, ho fatto il possibile.

Inutile aggiungere altro. Buona lettura.

 ESCLUSIVO

Il governo messicano sta rilasciando un do
cumento tenuto segreto per oltre 80 anni riguardante la fine del calendario Maya nell'occasione dell'uscita di un documentario sulla cultura Maya. 
Le informazioni, protette appunto per oltre80 anni, viene anticipato, conterranno informazioni su future catastrofi, definite "scioccanti" dal produttoredel documentario  Raul Julia-Levy, figlio dell'attore Raul Julia.La fine del calendario Maya nel dicembre del 2012 è da tempo dato vita a teorie e speculazioni sulla fine del mondo e l'accordo preso con i produttori del film consentirà a Julia-Levy di filmare in luoghi mai visti ne descritti prima.Il ministro del Turismo dello stato messicano di Campeche Luis Augusto Garcia Rosado ha detto "Nel sito di Calakmul , i lavoratori per INAH [l'Istituto Nazionale di Antropologia e Storia] hanno scoperto camere all'interno della piramide che non sono mai state viste o esplorate prima. Inoltre aggiunge: 
 "Crediamo sia arrivato il momento di rilasciare delle informazioni fino ad ora segrete attraverso questo film documentario per vedere cosa è stato scoperto all'interno della piramide".Julia-Levy ha detto che era stato a conoscenza delle informazioni segrete Maya dall'ex presidente messicano Vicente Fox - un amico della sua famiglia - e che ci sono voluti quattro anni di telefonate per ottenere finalmente l'OK dalla attuale presidente Felipe Calderon.

 "Questo è molto importante per l'umanità, non solo per il Messico", ha detto Julia-Levy. "Questa informazione è stata protetta per 80 anni, e ora è importante che la gente capisca la serie di eventi che stanno arrivando, e le conseguenze per tutti noi."In lingua inglese documentario sarà diretto da Juan Carlos Ruflo (i cui altri film includono il Sundance vincitore 2006 "Nel Pit"), e le riprese inizieranno entro la fine dell'anno. Elbert detto i realizzatori stanno parlando agli investitori e in attesa del governo di dar loro il primo sguardo del materiale riguardanti il sito.
 

"Deve essere rilasciato prima della fine del calendario Maya, che è 21 dic 2012", ha detto Julia-Levy.Questa è la data che il calendario Maya - che alcuni ritengono possa prevedere un cataclisma in tutto il mondo - arriva alla fine di un ciclo di 5.126 anni, e azzera un altro ciclo galattico.
 
"Al momento, parlare dei Maya è una grande cosa", ha detto Rosado. "Abbiamo contato oltre 3 milioni di siti web che parlano della fine del calendario Maya, e siamo stati contattati da un sacco di produttori che vogliono venire a presenziare alle riprese del nostro film-documentario."Il progetto è in qualche modo simile ad un romanzo di Julia-Levy stava scrivendo, variamente intitolato "Cronache della Galleria di Maya" e "I segreti della Macchina del Tempo Maya". Lui e co-produttore Elbert anche andando a fare un film in 3D da quel romanzo con protagonista lui e Wesley Snipes, ha detto durante l'estate del 2010. 


Diversi rapporti da quel momento ha detto che il romanzo era stato scritto con l'aiuto di "informazioni segrete" mai prima rilasciata dal governo messicano. Ma nelle loro conversazioni con TheWrap, Julia-Levy e Elbert respinto tale progetto come "Harry Potter" in stile pezzo di narrativa senza alcun legame con il documentario in corso.Quel film è stato accantonato, hanno detto, perché Snipes sta scontando una condanna per evasione fiscale. "Abbiamo messo in attesa che il film", ha detto Elbert.  

"Dollar-saggio, questo documentario potrebbe essere più piccolo, ma si basa sul rilascio di nuove conoscenze e importanti sui Maya".Alla domanda se il film coinvolgerà gli alieni, gli elementi mistici o scenari apocalittici che hanno alimentato la fantasia popolare, Julia-Levy ha rifiutato di elaborare."Non sono autorizzato a parlare di questo," ha detto. "Tutto sta per uscire in tempo, ma non posso fare commenti supresenze extraplanetarie o sul 2012."Posso solo dire che il governo messicano si prepara a raccontare all'umanità di eventi che riguardano il mondo intero e che sono fondamentali per tutti noi, per il modo in cui viviamo, per il modo in cui siamo stati in grado di gestire questo pianeta pianeta".

fonte. http://www.reuters.com/article/2011/08/17/idUS269735214920110817

Voi cosa ne pensate? Commentate.

venerdì 16 settembre 2011

Mi manca l'Etnacomics!

di Alessio Maggioni

-WAAHAAaahh!! Mi manca tanto l'Etnacomics!

-Cosa ti manca figliolo, i colori delle copertine? La giostra dei giocattoli?

-No...

- Forse la fantasia dei cosplayers, il loro magico mondo?

-Nemmeno!

-I giochi di società, l'atmosfera di complicità collettiva?

-Macché!

-Allora cosa?!

-C'ho freddo.

La Psicostoria di Asimov è più vicina?

Un sistema messo a punto dall'Università dell'Illinois ha trovato le relazioni che permettevano di prevedere le rivoluzioni nei paesi arabi.



Chi non ricorda la Psicostoria, o Psicostoriografia? È la disciplina scientifica immaginaria che sta alla base del ciclo della Fondazione, una delle saghe fantascientifiche letterarie più famose di sempre e scaturite dalla fantasia e dalla preparazione scientifica del Buon Dottore Isaac Asimov. La premessa della Psicostoria, ovvero la capacità di predire il comportamento delle società umane su basi matematiche e statistiche, ha affascinato molti studiosi e ricercatori, ed è facile presumere che nel corso dei decenni in molti abbiano studiato la possibilità di realizzare davvero qualcosa di simile. Frenati in ciò dall'enorme difficoltà del compito e dalle risorse necessarie, soprattutto in termini di potenza di calcolo. Negli USA è stato fatto però un primo avvicinamento alla visione asimoviana, cercando addirittura elementi che consentivano di prevedere gli eventi della cosiddetta Primavera Araba.


Sul sito delle news della BBC è infatti comparso un articolo a titolo: Supercomputer predice le rivoluzioni, basato sulla pubblicazione di uno studio di Kalev Leetaru, ricercatore dell'Institute for Computing in the Humanities, Arts and Social Science dell'Università dell'Illinois. La ricerca si basa su un algoritmo denominato automated sentiment mining, e che Leetaru chiama più brevemente mood detection, cioé il rilevatore di stati d'animo. Nel corso degli anni Leetaru e il suo gruppo hanno racimolato una quantità enorme di articoli e studi partendo da fonti pubbliche governative come l'americano l'Open Source Centre, e private come l'archivio BBC Monitoring e quello del New York Times, andando indietro di decenni fino al 1945. In questo modo hanno raccolto qualcosa come cento milioni di articoli riguardanti praticamente ogni aspetto della vita sociale. Dopodiché hanno impostato l'analisi del contenuto degli articoli sulla base di due parametri: il mood, cioé se si trattava di buone o cattive notizie, e la localizzazione geografica della notizia.

La definizione del mood si è basata sulla ricerca, nel testo dell'articolo, di parole chiave come "orribile", "tragico", "buono" e così via, mentre la geolocalizzazione è stata definita cercando località specifiche come grandi città, capitali, eccetera. Tutto ciò ha consentito di tirare fuori da questa immensa base dati qualcosa come cento miliardi di relazioni. Per riuscire nell'impresa Leetaru si è appoggiato all'Università del Tennessee e al suo Nautilus, un supercomputer che mette insieme qualcosa come 1024 processori in grado di macinare 8,2 teraflops (trilioni di operazioni al secondo). Il risultato sfornato da Nautilus consiste in una serie di grafici che esprimono la variazione del mood in vari paesi negli ultimi decenni. Il grafico dell'Egitto, ad esempio, mostra picchi negativi dello stato d'animo nell'inizio del 1991 e nel 2003, in corrispondenza dell'inizio delle due guerre irachene, e nel gennaio di quest'anno con l'inizio della rivoluzione popolare. Risultati simili si sono ottenuti per la Libia e per i paesi balcanici negli anni novanta.

Intervistato dalla BBC, Leetaru ha addirittura dichiarato che l'analisi avrebbe permesso di individuare la presenza di Osama Bin Laden nel nord del Pakistan, anziché in Afghanistan. Naturalmente l'analisi finora si è svolta "a posteriori", il che la espone a facili critiche. La possibilità di fare questo tipo di analisi in tempo reale sarà il prossimo passo: "In realtà è molto simile agli algoritmi di analisi economica: se sai quello che è successo negli ultimi minuti, riesci a farti un'idea di ciò che accadrà nei prossimi". Questa è stata la dichiarazione di Leetaru, che molto onestamente ha aggiunto: "La prossima interazione consisterà nello scendere a livello di città e di interazione fra gruppi. Io paragono il sistema alle previsioni del tempo: non è perfetto ma è meglio che tirare a indovinare". Insomma, la Psicostoria per ora resta a guardare: un conto è prevedere fenomeni sociali di ampia portata, come del resto si tenta di fare da parecchio. Un altro conto è prevederli puntualmente, o addirittura guidarli come faceva la mitica Seconda Fondazione di Hari Seldon. Ma chi è disposto a escludere che qualcuno, da qualche parte nel mondo, non ci stia già pensando?

giovedì 15 settembre 2011

Etnacomics: I Vincitori dei concorsi

Tre giorni di sano e puro divertimento all'insegna di "Etna Comics"; l'evento è stato anticipato da un calorosissimo benvenuto dell'Etna. Difatti il  nostro Vulcano nella mattinata dell'8 settembre ha pensato bene di manifestare il suo plauso spargendo nuvoloni di cenere sulla città... per fortuna di breve durata cosicché nel tardo pomeriggio l'aeroporto è stato rimesso in funzione e i partecipanti al Premio venuti per assistere alla cerimonia di chiusura della prima edizione del Premio Fantasy Way hanno felicemente messo piede su Catania.

Appuntamento dunque il 9 settembre all'apertura del più grande appuntamento crossmediale del Suditalia, che ha ospitato artisti di fama internazionale, editori e personalità del mondo del fumetto, dell'animazione, del gioco e del videogioco.  Musica, collezionismo, giochi, spettacolo, gioco di ruolo, videogames, boardgame, wargame, cultura pop e tradizionale giapponese e tanto altro ancora hanno impreziosito il già ricco programma dell'evento, rendendolo un'esperienza unica anche per i più fedeli habitué delle convention italiane.

La manifestazione ha registrato una notevolissima presenza di pubblico, superando di gran lunga quelle che erano le aspettative degli organizzatori.

Più di un evento Fieristico dava l'impressione di trovarsi a bordo di una stazione spaziale dove i viaggiatori dei diversi pianeti dell'universo si incontravano e si scambiavano i convenevoli e spesso si prestavano per qualche foto qua e là.

In effetti erano numerosi i cosplayers che tra realtà e finzione hanno portato un tocco unico di colore e fantasia.

 

Cosplay è la pratica che consiste nell'indossare un costume che rappresenti un personaggio riconoscibile in un determinato ambito e interpretarne il modo di agire. Poiché il fenomeno ha avuto origine in Giappone, il personaggio rappresentato da un cosplayer viene spesso scelto tra quelli individuabili nei manga e negli anime giapponesi, ma non è raro che il campo di scelta si estenda ai tokusatsu, ai videogiochi, alle band musicali, particolarmente di artisti J-Pop, J-Rock, K-Pop o K-Rock (musica pop e rock giapponese o coreana), ai giochi di ruolo, ai film e telefilm e ai libri di qualunque genere e persino alla pubblicità.
 

Dunque, il mondo fantastico che accompagna gli adolescenti e anche in più cresciutelli, è stato il vero protagonista di questa tre giorni che ha regalato a tutti momenti di vera gioia e di vera "complicità".

All'interno di questo nutritissimo programma si è dato spazio anche alla fantasia della parola. Con la prima edizione del premio letterario dedicato al fantasy e alla fantascienza, organizzato dall'Associazione Nazionale Artists & Creatives, si è dato il via ad una vera e propria kermesse di creatività.

 

L'antologia del premio “Fantasy way” è un’avventura letteraria nata dalla passione per la fantasia e dai generi letterari che ne derivano  e contiene i migliori racconti pervenuti al concorso; in tutto 13 racconti di 13 autori che, come impavidi condottieri, sono saliti a bordo di una nave intergalattica per solcare i mari della creatività.
Le destinazioni raggiunte sono sempre le svariate facce di quel mondo fantastico in cui la mente si apre alla lettura e si lascia trasportare dalle avventure di quei personaggi immaginari che ci regalano il senso di un qualchecosa che esiste al di là di un mondo conosciuto.
Lo stupore accompagna le pagine di questo libro e ci avvicina ad un genere che, seppur arrivato con qualche ritardo in Italia, sta spopolando creando sempre nuovi adepti di un regno fatto di sogno e immaginazione.
La scrittura dei racconti è semplice, posata, cangiante. Lo stile è diverso per ogni storia raccontata e ciascuna narrazione rappresenta un approdo, un ormeggio che porta con sé le proprie caratteristiche e particolarità.

Oltre alla narrativa hanno partecipato i romanzi e romanzi editi.

Savio Pagani, Vera Ambra, Alessio Riolo

 

La Giuria è stata formata da  Vera Ambra, presidente dell'Associazione Culturale Akkuaria; Angela Agnello, membro della Giuria del Premio Letterario Internazionale Fortunato Pasqualino; Antonella Salomone, consulente editoriale Ass. Artists & Creatives; Ilaria Ferramosca, Delegata Ass. Artists & Creatives Regione Puglia; e Giorgio Russello, Presidente Artists & Creatives.

Questi sono i risultati del concorso

 

SEZIONE FANTASY

1° CLASSIFICATO: Il bosco dei Coribanti di Giovanni Del Corso
Il racconto è tra tutti quello che maggiormente corrisponde al genere fantasy vero e proprio. Lo stile del racconto è raffinato e gli elementi presenti, i personaggi, gli scenari sono raccontati con gusto letterario dovizioso e ricco.

2° CLASSIFICATO: Drepano ed Entello di Vincenzo Notorio
Il racconto tende a ricalcare gli stilemi classici del genere fantasy sacrificando l’originalità, ma appare ben articolato, dal ritmo incalzante, scorrevole alla lettura e ben scritto.

3° CLASSIFICATO: Diario segreto di una (probabile) comparsa fantasy di Luisa Signorelli
Il racconto è originale e offre una visione ironica e dissacrante del genere fantasy. Scritto in maniera semplice è di scorrevole lettura.


3° CLASSIFICATO: ex aequo
Come in una leggenda di Eleonora De Massimi
Il racconto, ricalcando il mito greco di Persefone, offre in chiave moderna e fantasy una rilettura della leggenda. Originale, utilizza uno stile medio-alto a tratti elegante regalandoci un punto di vista nuovo e fresco.


SEZIONE FIABA

1° CLASSIFICATO: Lo scialle rosso di Beatrice Gozzo
Il racconto appartiene al genere della fiaba.
La trama appare originale e l’intreccio della storia ci conduce a un finale non ovvio.


2° CLASSIFICATO: Il sapore della pace di Antonella Cardella
Il racconto ricorda le favole di Fedro. L’intreccio e la scrittura sono molto semplici e il contenuto ha una morale pedagogica.

3°CLASSIFICATO: L’uomo di acini di Gianni Martinetti
Il racconto si distingue per l’originalità del personaggio protagonista che emerge con stile semplice e facilmente collocabile nella letteratura per l’infanzia.

SEZIONE FANTASCIENZA

1° CLASSIFICATO: La pagina bianca di Vittorio Frau
È la curiosità l’elemento principale di questo racconto. Una curiosità figlia dell’uomo che da sempre ci spinge a chiederci cosa ci sarà nel nostro futuro prossimo.
Un finale che si fa beffa di quanti credono che davvero si possa andare avanti nel tempo e nel futuro.


2° CLASSIFICATO: Ritorno di Lucio Van Axel
Il racconto è interessante per la scrittura che utilizza, dolce e melodica.
Attraverso la musicalità del testo offre una nuova visione della genesi del mondo.

3° CLASSIFICATO: L’osmosi degli impossibili di Gabriella Pison 

Racconto particolare. La sensazione che si da è quella di trovarsi dentro un vortice. Un vortice di morte e vita dove la solitudine degli esseri porta a uno sterminio generale.
Il lessico utilizzato è alto; la punteggiatura scarsa restituisce il senso di caos descritto nel testo.

 

3° CLASSIFICATO ex aequo Due piani paralleli di Claudio Cerronis
Lo stile del racconto rispecchia le caratteristiche del fantasy italiano che prevede elementi surreali e fantascientifici. La trama è originale pur dissolvendosi in un finale con minor forza rispetto alle premesse.


SEZIONE ROMANZI

1°CLASSIFICATO: Almagrammer di Guergana Radeva
In un rebus si trova chi legge questo racconto. Un labirinto che si attorciglia su se stesso e che all’uscita ci regala l’ebbrezza di sentirsi ubriachi di parole e personaggi.
È una favola nera dalle tinte fosche ed è proprio una spessa foschia quella che cala sul ricordo di ciò che hanno rappresentato per tutti noi le favole che, con questo racconto, “risorgono e rivendicano” la loro millenaria immobilità.


2° CLASSIFICATO: I cinque fuochi di Rossella Stocco
In un susseguirsi di fantasia e azione il romanzo è ambientato in un mondo fantastico nel quale i protagonisti del racconto vivono continue avventure alla ricerca di cinque fuochi che riuniti possono salvare il mondo.
Il lessico utilizzato è medio-alto, i costrutti linguistici semplici e di facile comprensione. La struttura della storia è circolare in quanto si ruota attorno ad un unico centro.
I personaggi sono ben descritti e la lettura è piacevole e scorrevole.


3° CLASSIFICATO: La foresta oscura di Giuseppe Pisasale
Il romanzo presenta una particolare cura del dettaglio, i personaggi sono ben descritti. La scrittura medio-alta rende scorrevole la lettura.



PREMIO GIURIA

-
Il respiro di Valinor di Silvia Bellia;
- Moradon & Zamor. Nuova vita in nuovo mondo di Matteo Barbieri e Davide Sparasci.

 

L'Associazione Nazionale Artists & Creatives ringrazia tutto lo staff organizzativo della Medea Communications, in particolare Antonio Mannino, Cateno Piazza,  Alessio Riolo e Savio Pagano, e inoltre per la loro preziosa opera le Delegate della Sicilia e della Puglia Antonella Salamone e Ilaria Ferramosca.

 
 

Alcuni momenti della Cerimonia di chiusura del Premio Fantasy Way


Ilaria Ferramosca e Antonella Salomone - componenti della Giuria

Vincenzo Notorio - 2° Classificato Sezione Fantasy

Luisa Signorelli 3° Classificata Sezione Fantasy

Eleonora De Massimi 3° Classificata ex aequo Sezione Fantasy

Beatrice Gozzo 1° Classificata Sezione fiaba

Antonella Cardella 2° Classificata Sezione fiaba

Vittorio Frau 1° Classificato Sezione Fantascienza

Claudio Cerronis 3° Classificato Sezione Fantascienza

Guergana Radeva 1° Classificato Sezione Romanzi

Rossella Stocco 2° Classificato Sezione Romanzi

Giuseppe Pisasale 3° Classificato Sezione Romanzi

Silvia Bellia premio giuria sezione romanzi

Un riconoscimento alla creatività di tutti i cosplayer

Alessio Riolo, Project Manager Medea Communications

Giorgio Russello, Presidente Associazione Nazionale Artists & Creatives

Savio Pagano, Coordinator Medea Communications

Ilaria Ferramosca, Savio Pagani, Antonella Salamone

 
Qua sopra assieme al simpaticissimo pirata sulla sinistra potete vedere Matreus in una delle sue rare apparizioni in pubblico



mercoledì 14 settembre 2011

Pelle d'acciaio!

Sarà come indossare i panni di Superman, senza però alcun bisogno di pesanti armature. Solo pelle. La nostra di sempre, ma con una piccola variante che la potrebbe rendere davvero molto speciale. Occhio a non confondersi con la fantascienza, anche se questa volta la nostra scienza sembra averne decisamente calpestato i confini. La ricercatrice Jalila Essaidi dell’olandese Forensic Genomics Consortium ha annunciato al mondo i particolari del suo progetto intitolato Spidersilk, che mira alla creazione di pelle umana super-resistente. Praticamente a prova di proiettile.

Grazie a tecniche avanzate di ingegneria genetica applicati alla capra gli scienziati hanno indotto la produzione di un tipo di latte molto speciale, confezionato con la stessa proteina della seta del ragno. La seta secreta dai ragni per realizzare la propria tela è uno dei materiali più resistenti al mondo e, prendendo ispirazione da questa forza della natura, gli scienziati pensano di poter trarre dal latte di capra geneticamente modificato un tessuto 10 volte più resistente dell'acciaio. La tradizionale seta di ragno ha una lunghissima storia di utilizzo nelle battaglie. Gengis Khan, il terribile fondatore del gran regno mongolo, ordinò ai suoi cavalieri di indossare sotto le armature vesti di seta in grado di rallentare la penetrazione di una freccia o di agevolare l’estrazione dell’arma direttamente sul campo di battaglia. L’obiettivo dei ricercatori ora è quello di mescolare la sostanza ricavata dal latte ricavato dalla capra geneticamente ingegnerizzata con la pelle umana. '' Immaginate di sostituire la cheratina, la proteina responsabile della resistenza della pelle umana, con la proteina spidersilk'', ha detto Essaidi al Daily Mail. '' Questo è possibile - ha continuato - con l'aggiunta, nel profilo genetico di un uomo, dei geni che producono la seta del ragno. Si potrebbe creare un essere umano a prova di proiettile''.

Solo science-fiction? '' Forse - risponde Essaidi - ma ora siamo già in grado di avere una prima idea di quella che attualmente ci pare una prospettiva trans-umanistica, lasciando partire un proiettile contro un campione coltivato in vitro di spidersilk mescolato con pelle umana''. I primi esperimenti, quindi, sono molto promettenti e gli scienziati sono convinti che possano realmente portare allo sviluppo di una nuova pelle indistruttibile che un giorno potrebbe sostituire la nostra che è sicuramente molto più fragile.

lunedì 12 settembre 2011

Il successo dell'Etnacomics

Alla sua prima edizione, Etna Comics ha dato i numeri: oltre 15mila presenze tra spie, supereroi, agenti segreti e anime giapponesi. Un mondo cartoon che, dal 9 all’11 settembre, si è dato appuntamento a Le Ciminiere di Catania per raccontare storie “animate” di altri mondi.
La fiera del fumetto – patrocinata dalla Provincia Regionale di Catania, dal Comune di Catania e da Lucca Comics & Games, la più importante rassegna italiana dedicata al fumetto, seconda d’Europa e terza del mondo- tra virtuale e reale, ha fatto registrare il tutto esaurito. Un grande successo merito anche dei numerosi cosplayers che, imitando gli eroi dei cartoon in bilico fra realtà e finzione, hanno invaso la città. Rinchiusi in armature simili a quella di Mazinga o ornate di pizzi e merletti come Gothic Lolite. Giorgia Vecchini, Alessandro Stante e Lu-Chan tra gli ospiti più attesi.
Gli organizzatori della fiera, Antonio Mannino, Cateno Piazza e Alessio Riolo, hanno scommesso su questo progetto sicuri che la Sicilia stava aspettando un evento di questo genere. “Un lavoro di quasi due anni – commenta soddisfatto Antonio Mannino, Executive Manager di Medea Communications e Direttore generale di Etna Comics – che ci ha permesso di riunire in tre giorni amanti del fumetto, cosplayers, giovani promesse fumettistiche. E, visto il successo raggiunto con la prima edizione, già ferve il lavoro per il 2012”.
Come riportato da Dario Cherubino, coordinatore Area Comics  e Savio Pagano, coordinatore Area Games, illustri sono stati gli ospiti che hanno incontrato gli amanti del fumetto, dell’illustrazione e dei giochi. Da Simone Bianchi a Lelio Bonaccorso, da Marco Rizzo a Lucio Parrillo. Tra gli ospiti della sezione “Animazione e doppiaggio”, l’inconfondibile voce di Fabrizio Mazzotta, doppiatore di Krusty il Clown de “I Simpson”, Puffo Tontolone de “I Puffi” e Eros nel cartone “C’era una volta Pollon”. Per l’animazione giapponese, presente a Etna Comics la disegnatrice e cartoonist Yoshiko Watanabe che ha collaborato con il maetro Osamu Tezuka alla  serie di Kimba e La Principessa Zaffiro.
Per gli amanti delle sigle cartoon, grande successo per i concerti del Maestro Vince Tempera e del paroliere Luigi Albertelli che hanno regalato un ritorno al passato con tanto countdown e sigle cult come Goldrake, Daitan III, Hello! Spank, Anna dai capelli rossi, Astro Robot, Capitan Harlock, Remì, Capitan Futuro, La Principessa Zaphire. E per le nuove generazioni, anche il concerto di Giorgio Vanni, voce inconfondibile delle più recenti sigle Tv come Dragon Ball, I Cavalieri dello Zodiaco, Pokèmon e Digimon.
Siamo fieri di aver partecipato a questa grande festa e ringraziamo tutti coloro che ci hanno ascoltato, incoraggiato e sopratutto che hanno comprato la rivista e le nostre monografie ( che non fa mai male!). Sarebbe difficile raccontare 3 lunghi giorni immersi tra persone straordinarie, professionisti, divertimento e l'amichevole caldo che ci ha fedelmente accompagnato fino alla fine, ma vogliamo soltanto ringraziarvi tutti per l'amore e la presenza numerosa dimostrata. Fumetti al cubo avrà sempre bisogno di VOI, quindi, continuate a seguirci!

giovedì 8 settembre 2011

AL VIA ETNA COMICS


DOMANI INAUGURAZIONE UFFICIALE
ORE 10.00
LE CIMINIERE


Catania 8 settembre 2011 - Verrà inaugurata domani mattina, alle ore 10.00, presso Le Ciminiere di Catania, la prima edizione di Etna Comics, la più grande fiera della Sicilia, interamente dedicata al fumetto, al gioco e all’illustrazione, che chiuderà il sipario domenica 11 settembre. A tagliare il nastro, il Presidente della Provincia Giuseppe Castiglione e il Sindaco di Catania Raffaele Stancanelli.


Una tre giorni interamente dedicata al popolo del fumetto fra novità e anteprime, organizzata da Medea Communications con la collaborazione dell’associazione culturale Rakuen Cosplay e patrocinata dalla Provincia Regionale di Catania, dal Comune di Catania e da Lucca Comics & Games.


In mostra, le tavole di Lucio Parrillo, tra i più noti illustratori italiani all’estero, 300 numeri di Dylan Dog, l’omaggio a Mazinga con un’esposizione organizzata dalla stessa casa editrice Yamato. Ricchissimo il parterre di ospiti della manifestazione. Tra i fumettisti, Massimo Asaro (Topolino, Kung Fu Panda, Tea Stilton), Lelio Bonaccorso (Peppino Impastato, un giullare contro la mafia), Joevito Nuccio (Zagor). E per i cultori del fumetto nipponico, da non perdere l’incontro con Yoshiko Watanabe, autrice di fama internazionale che ha collaborato con il padre del fumetto nipponico Osamu Tezuka alle serie di Kimba, La Principessa Zaffiro e Doraemon, e partecipato alla realizzazione di lungometraggi animati come La Freccia Azzurra, La Gabbianella e il Gatto, Aida degli Alberi. E ancora, Simone Bianchi, il più quotato illustratore italiano al mondo: ha prestato la sua arte per I Fantastici Quattro, Conan Il Barbaro, Detective Comics, Green Lantern e Wolverine. Insieme a lui si esibiranno altri nomi importanti come Fabio Celoni (Dylan Dog), l’americano Mark Tedin (Magic: the Gathering) o Emiliano Santalucia (Transformers, Star Wars). Senza dimenticare il concerto del maestro Vince Tempera, in coppia con il suo paroliere di sempre Luigi Albertelli e con la voce di Silvio Pozzoli.
CI SAREMO ANCHE NOI DI f3! Inaugureremo il nuovo numero 9, nonchè le monografie di Silvio Grasso con Primamagia, Alessio Maggioni, con Odio, Amore e Apatia, Simone Campisano presenterà Albatros e Matreus Il primo albo dedicato a Crasheye the smashcomics.
Sono solo alcuni dei nomi illustri che animeranno il salone del gioco e del fantastico. “ Etna Comics – spiega Antonio Mannino, Executive Manager di Medea Communications e Direttore generale di Etna Comics – ha in programma un carnet di eventi, ospiti e offerte a 360 gradi per soddisfare tutti i gusti di quello che sarà il suo eterogeneo pubblico. E non solo, perché Etna Comics vuole essere anche un'opportunità per i giovani illustratori: un trampolino di lancio per i nuovi talenti del comics e del games”.


mercoledì 7 settembre 2011

Speciale numero 9 e storie vincitrici del concorso "Wannabe cartoonist"

copertina Angelo PavoneFinalmente il numero 9 di F3 è arrivato!
La splendida copertina del maestro Angelo Pavone!
I vincitori di "Wannabe cartoonist", scelti tra i numerosissimi partecipanti accorsi al concorso.


Nello speciale numero 9 troverete anche una storia disegnata ad 8 mani dagli autori di F3 e dedicata a tutti i suoi lettori, che coraggiosamente e fiduciosamente continuano a seguirci ed ad incoraggiarci.

Ci vediamo dal 9 all'11 Settembre alle ciminiere di Catania per la grande festa di Etnacomics con molte altre sorprese.

Ricordate...Fumetti al cubo ed il fumetto di Catania hanno bisogno anche di voi!

martedì 6 settembre 2011

Monografie di F3, Silvio Grasso, La Primamagia

In un mondo dove la magia si trasmette caoticamente tra gli elementi dei tre regni: minerale, vegetale e animale. Un gruppo di uomini ha trovato il modo di darle un ordine. Ha imposto le sue regole, ha imprigionato la magia nelle pergamene. ed ha costituito un regno. Il regno di Ardea.

Ma gli uomini si corrompono facilmente, ed il potere è una tentazione troppo forte, anche per le menti più disciplinate. E così le stesse regole fatte per unire hanno iniziato a dividere, a creare ostilità, dubbi, paure.

Così nel regno governato dall’alto concilio dei maghi attraverso la magia delle pergamene, qualcuno sta sfidando l’ordine costituito. Attaccando direttamente i più alti membri di tale consiglio. Molti discepoli sono stati sguinzagliati alla ricerca del traditore. Andor, un giovane e promettente apprendista, si ritrova faccia a faccia con lui. Ma sarà proprio quest’incontro a minare seriamente la sua fede nell’ordine e ad insinuare il dubbio nelle sue certezze.

Wisher, la saga fantasy francese per Gp Publishing!

di
Dopo il debutto delle collane dedicate agli amatissimi personaggi della Dreamworks (King Fu Panda, MegaMind e Shrek) la GP Publishing si appresta a rafforzare la sua divisione editoriale dedicata ai comics pescando nuove chicche da regalarci dagli Usa e dalle bande dessinne francesi come ad esempio Wisher, saga fantasy edita oltralpe dalle Editions Du Lombard impreziosita dalle splendide matite del nostro Giulio De Vita!

Da secoli la lotta tra l'organizzazione segreta capeggiata da un ultra centenario San Giorgio e le creature fatate guidate da Mago Merlino miete vittime tra gli esseri soprannaturali, il cui unico rifugio rimasto sono le labirintiche caverne che serpeggiano sotto le strade di Londra. I pochi sopravvissuti, decimati e indeboliti, cercano l'aiuto dei più potenti della loro specie...i Djinn.

Nigel, un giovane mercante di falsi artistici non sa nulla di queste cose e la sua vita scorrerebbe senza problemi, se non fosse per le crisi di panico che lo colgono quando si sente schiacciato dalle pareti... ma chi non sarebbe claustrofobico dopo essere stato rinchiuso per secoli in una lampada?
Scritto da Sebastien Latour e disegnato dal talentuoso Giulio De Vita, prossimamente in tutte le fumetterie, Wisher.

Tratto da "Nuvole Parlanti"

giovedì 1 settembre 2011

Etna Comics il protagonista sei TU!


Carissimo lettore di Fumetti al Cubo, è un grande onore poter intervenire dentro la rivista che rappresenta l’orgoglio fumettistico della città di Catania. Anche noi di Etna Comics abbiamo voluto dare un contributo alla nostra terra, organizzando questa kermesse che per la prima volta vede la Sicilia indiscussa protagonista del comics & games “de noantri”. A sancire il patto di sangue tra lo staff di E.C. e la redazione del periodico che sfoglierai, è stato il concorso per fumettisti esordienti “Wannabe Cartoonist”: una vera sfida all’ultima matita, o meglio, un modo stimolante per concedere una illustre vetrina a giovani promesse della nona arte. Ti garantiamo che abbiamo ricevuto una vagonata di tavole ed è stato molto difficile scegliere tra tutti quei capolavori, ma l’occhio esperto dei redattori di F3 ha fatto sì che ad essere selezionate fossero le tre opere meritevoli di pubblicazione e che vedrai presentate su questo numero
Un grazie speciale va a tutti coloro che hanno partecipato al contest, bravi!


Vivi complimenti anche agli 8 (dicansi OTTO) disegnatori di F3 che per questo numero speciale hanno inventato una storia specialissima…Q BE!
A questo punto non ci resta che augurarti una buona permanenza alle “Ciminiere” e ricorda: a Etna Comics il protagonista sei TU!

Il Comitato Organizzativo di Etna Comics
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